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La Russa jr, il gup:congruo risarcimento 25mila euro per revenge porn. Ma la ragazza rifiuta
Ieri 17-12-25, 21:33
Congruo il risarcimento da 25mila euro, estinto il reato di revenge porn. È la decisione della gup di Milano, Maria Beatrice Parati, nella vicenda di Leonardo Apache La Russa, figlio del presidente del Senato, per aver filmato il rapporto sessuale avuto la notte del 18-19 maggio 2023 con l'allora 22enne assieme all'amico dj Tomaso Gilardoni e per averlo poi inviato a un amico. La decisione presa dalla giudice, contro il parere della giovane e del suo difensore, avvocato Stefano Benvenuto, che avevano definito la cifra come "non soddisfacente" per le conseguenze personali e psicologiche dovute alla circolazione di un proprio video sessuale, di fatto equivale a una remissione di querela da parte della vittima e fa estinguere il reato. Il coimputato è stato invece condannato a un anno in abbreviato con pena sospesa e a risarcire la vittima con 11mila euro complessivi anche delle spese legali. La Russa junior non sarà obbligato nemmeno a intraprendere un programma di giustizia riparativa, come lui stesso aveva chiesto con gli avvocati Vinicio Nardo e Adriano Bazzoni, allegando alla proposta di risarcimento una lettera di scuse in cui si dispiaceva per l'accaduto, per aver cioè fatto circolare un "contenuto sessualmente esplicito" che era "destinato a rimanere privato" e senza il consenso della donna come recita il capo d'imputazione. Si diceva pronto a parlarne personalmente anche con la vittima. La Procura di Milano con la pm Rosaria Stagnaro e l'aggiunta Letizia Mannella aveva posto il programma di recupero riabilitativo specializzato all'interno di una struttura come condizione per l'accettazione del risarcimento. La ragazza, che vive all'estero, ha già fatto sapere che rifiuterà e non riscuoterà l'assegno da 25mila euro depositato su un conto vincolato di Cassa Depositi e Prestiti. Al suo legale ha comunicato telefonicamente di essere "contenta perché è stato riconosciuto il fatto e il reato" e ha aggiunto che "sicuramente impugnerò il provvedimento" sul risarcimento. Secondo la persona offesa e il suo difensore quella cifra non può essere inclusiva di spese legali, "danni morali, esistenziali" per un reato della sfera sessuale se l'Osservatorio civile del Tribunale di Milano fissa importi anche superiori a 50mila euro per la liquidazione del danno in reati come la diffamazione a mezzo stampa. "Non la riteniamo assolutamente accettabile - spiega Benvenuto - Sappiamo che quando un video viene inviato non si può mai sapere come viene utilizzato questo video e se poi di rimbalzo va anche inviato ad altre persone, ed è proprio questo il danno che la legge prevede". Diverso il parere dalla giudice che "ha ritenuto congrua l'offerta che è stata avanzata da noi con tutte le forme di rito che il giudice aveva richiesto e ha dichiarato estinto il reato a carico di Leonardo La Russa", commenta l'avvocato Adriano Bazzoni. Leonardo Apache "ovviamente è sollevato, è una vicenda che gli ha condizionato la vita in questi anni, che si è risolta bene" aggiunge il collega Vinicio Nardo. Il terzogenito di Ignazio La Russa "ha fatto una maturazione come uomo - conclude il legale - sta crescendo si è dimostrato l'altezza, insomma". Durante la lettura dei provvedimenti, le cui motivazioni saranno depositate entro 30 giorni, fuori dal Tribunale decine di manifestanti di 'Non una di meno' si sono raccolte in presidio dietro lo striscione 'sorella noi ti crediamo', hanno acceso fumogeni e urlato slogan al megafono. "Siamo qui perché siamo a fianco della ragazza abusata, perché crediamo che la denuncia sia un percorso in salita e debba essere accompagnata, non di certo ostacolata", ha spiegato una delle attiviste.
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