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La Russia non dimentica Prigozhin: omaggio ad un anno dal golpe che sfidò Putin
23-06-2024, 12:50
Esattamente un anno dopo che Yevgeny Prigozhin inviò i suoi mercenari della Wagner in marcia verso Mosca, in un ammutinamento contro la leadership militare russa, i russi parlano del defunto fondatore della Wagner con «rispetto» e «ammirazione». Prigozhin è morto in un misterioso incidente aereo due mesi dopo aver ordinato la breve rivolta che si consumò dal 23 al 24 giugno 2023. Nonostante siano i responsabili di un golpe, quella che finora è stata la più grande sfida mai lanciata in 25 anni al potere del presidente Vladimir Putin, Prigozhin e la Wagner continuano a suscitare rispetto tra i moscoviti. «Ha fatto molto per la Russia in un momento difficile», ha raccontato all'agenzia Afp Aleksandr Ulyanov, che di lavoro fa il custode, definendo il defunto capo mercenario un «grande uomo». La Wagner è stata protagonista di alcune delle azioni militari più lunghe e sanguinose della Russia in Ucraina, inclusa la battaglia per la città quasi distrutta di Bakhmut. Prigozhin è vivo «nei nostri cuori», ha aggiunto Ulyanov, paragonandolo a generali storici come Mikhail Kutuzov, che guidò i soldati russi durante le guerre napoleoniche. Ex venditore di hot dog e criminale condannato, Prigozhin conobbe Putin negli Anni ‘90, gestendo in seguito attività di ristorazione al servizio del Cremlino. Soprannominato «lo chef di Putin», la sua influenza è cresciuta rapidamente quando si è aggiudicato diversi appalti governativi, fino a fondare il Gruppo Wagner nel 2014 per sostenere i paramilitari russi nell'Ucraina orientale. Dopo la sua morte, della quale il Cremlino ha categoricamente negato ogni responsabilità, Putin ha elogiato Prigozhin come un «uomo d'affari di talento» che ha commesso «gravi errori». Nel tentativo di spodestare i vertici militari di Mosca, i combattenti di Prigozhin erano riusciti a prendere il controllo del quartier generale dell'esercito russo nella città meridionale di Rostov sul Don. Nella loro marcia verso la capitale avevano abbattuto anche degli aerei militari. La marcia si era poi fermata a metà strada, con la Bielorussia intervenuta a mediare un accordo per porre fine alla rivolta durata in tutto meno di 24 ore.
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