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"Mosca è un colabrodo": voci dal fronte, cosa può accadere in pochi giorni
11-08-2024, 19:18
"Abbiamo visto che i sistemi di sicurezza interni russi sono molto deboli, se non inesistenti. Superate le linee di difesa attorno al confine ucraino, poi muoversi nel Paese è relativamente facile. Mosca è un colabrodo. Persino la capitale appare indifesa": a dirlo, ben un anno fa, erano stati gli ufficiali ucraini legati al capo dell'intelligence militare di Kiev, Kyrylo Budanov. È da quel momento che sarebbe partita la preparazione dell'attacco su Kursk. Gli ufficiali parlarono in questi termini riferendosi al golpe della Wagner, quando migliaia di mercenari guidati dal loro capo, Yevgeny Prigozhin, si ribellarono al regime di Vladimir Putin marciando verso Mosca. Proprio per questo oggi gli ucraini sono convinti di poter resistere a lungo al confine, e magari anche all'interno del territorio russo. Le truppe di Mosca mandate a bloccarli sarebbero addirittura impreparate. L'obiettivo di Kiev - come si legge sul Corriere della Sera - sarebbe quello di costringere lo Stato maggiore di Mosca a bloccare l'offensiva nel Donbass per ridispiegare il meglio del loro corpo di spedizione a Kursk. A quel punto, garantito il Donbass, vorrebbero ritirarsi sulle posizioni trincerate a 10-15 chilometri dal confine e resistere a difesa delle zone occupate ai russi. Secondo l'"Institute for the Study of War" di Washington, "le forze ucraine sembrano in grado di usare piccoli gruppi armati per condurre assalti limitati e superare le linee di difesa russe". Gli ucraini sono indubbiamente stanchi dopo più di due anni di guerra, ma conterebbero sul fatto che sono stanchi allo stesso modo anche i russi. In più, le loro riserve starebbero scarseggiando.
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