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“Non ci fai paura”. Il leader dell'ong schiuma di rabbia: con chi se la prende
06-04-2024, 13:11
“Mando un messaggio a Giorgia Meloni: non ci fai paura, continueremo a pensare che prima si salva e poi si discute, questi provvedimenti non ci fanno paura. Noi continueremo”. Si conclude così, con le parole di Luca Casarini, la conferenza stampa improvvisata, a bordo della nave Mare Jonio, la nave ong reduce da un'aggressione armata sferrata dai libici in mare. Il comandante Giovanni Buscema, e Beppe Caccia per la società armatrice, la Idra social Shipping, avevano appena ricevuto a Pozzallo la notifica del fermo amministrativo di 20 giorni (con multa fino a 10mila euro) della nave di cui si serve Mediterranea Saving Humans per operare il soccorso in mare. Ieri la Mare Jonio aveva sbarcato a Pozzallo 56 persone messe in salvo a 95 miglia dalle coste libiche. Secondo quanto riportato in verbale, il centro di coordinamento dei soccorsi in mare libico avrebbe riferito “che un gommone della ong si è avvicinato alla motovedetta libica che aveva a bordo persone in precedenza soccorse e ha incitato i migranti a lanciarsi in mare per interrompere le operazioni” della motovedetta libica. Sulla scena del soccorso i colpi di mitra sparati dai libici verso i migranti e i soccorritori sono stati documentati dalle telecamere degli operatori di Mare Jonio, secondo cui la situazione di pericolo è stata stata creata dalla motovedetta libica e dal gommone di appoggio. Ed ecco infatti la presa di posizione di Casaraini, capo missione della ong Mediterranea: “Difronte all'azione criminale della cosiddetta Guardia costiera libica, che ha cattura e deporta uomini, donne e bambini in Libia, difronte a un'operazione di soccorso, il governo italiano, nonostante la Mare Jonio sia stata fatta oggetto di raffiche di mitra da miliziani che usano una motovedetta donata dal governo italiano nel 2018 per fare questo sporco lavoro, ha risposto sanzionando la Mare Jonio. Questo provvedimento dice che è colpa della Mare Jonio se queste persone sono sfuggite dai loro carcerieri libici - ha proseguito Casarini -. Questo fermo amministrativo è una cosa vergognosa e inaccettabile da parte del governo italiano”. “Il governo italiano invece di proteggere una nave italiana appoggia azioni criminali producendo una rappresaglia”, l'affondo anti-Meloni.
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