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Leone XIV, un americano a Roma. Prevost nuovo Papa: “Pace, ponti e dialogo”
Oggi 09-05-25, 07:38
«La pace sia con tutti voi». Con queste parole un commosso Papa Leone XIV, nome scelto dal cardinale Robert Francis Prevost dopo l'elezione, ha iniziato il suo primo discorso da Pontefice, pronunciato alle 19.20 dal balcone della Basilica di San Pietro davanti ai 150 mila fedeli radunati in piazza San Pietro per aspettare l'esito del Conclave. E proprio «per la pace nel mondo» è stata la prima preghiera, così come «pace» è stata la parola più ripetuta dal nuovo Papa nel suo saluto, un testo scritto e pronunciato tutto in italiano, salvo un breve pensiero in spagnolo per la sua «Cara Diocesi» in Perù. «La pace sia con tutti voi! Fratelli e sorelle questo è il primo saluto del Cristo risorto, il buon pastore che ha dato la vita per il gregge di Dio. Anch'io vorrei che questo saluto di pace entrasse nel vostro cuore, raggiungesse le vostre famiglie, a tutte le persone, ovunque siano, a tutti i popoli, a tutta la Terra. La pace sia con voi», ha esordito Leone XIV. «Questa è la pace di Cristo risorto, una pace disarmata e una pace disarmante, umile e perseverante. Proviene da Dio, Dio che ci ama tutti incondizionatamente», ha aggiunto il Santo Padre prima di rivolgere un pensiero e un ringraziamento al suo predecessore, papa Francesco. «Dio vi ama tutti e il male non prevarrà», il messaggio poi rimarcato ai fedeli da Prevost. «Il mondo ha bisogno della sua luce, l'umanità necessità di lui come il ponte per essere raggiunta da Dio e dal suo amore. Aiutaci anche voi a costruire ponti con il dialogo, con l'incontro, unendoci tutti per essere un solo popolo sempre in pace», ha esortato l'agostiniano di Chicago. Quindi il ringraziamento ai cardinali «che hanno scelto me per essere il successore di Pietro e camminare insieme a voi come Chiesa unita, cercando sempre la pace, la giustizia, cercando sempre di lavorare come uomini e donne fedeli a Gesù Cristo senza paura, per proclamare il Vangelo, per essere missionari». Ricordando la sua formazione agostiniana («Sono un figlio di Sant'Agostino», ha detto), Leone XIV ha infine anticipato il suo programma per la Chiesa: «Dobbiamo cercare insieme come essere una Chiesa missionaria, una Chiesa che costruisce i ponti, il dialogo, sempre pronti a ricevere come questa piazza con le braccia aperte a tutti coloro che stanno bisogno della nostra presenza, carità il dialogo e l'amore. Vogliamo essere una Chiesa sinodale, una Chiesa che cammina che cerca sempre la pace, la carità che cerca sempre di essere vicino specialmente a coloro che soffrono», il manifesto annunciato dal nuovo Papa. Pace, sinodalità e vicinanza agli ultimi, a chi soffre, con un'attenzione particolare ai migranti. Un pontificato, quello appena iniziato, che si prospetta essere in continuità con Francesco, quasi come se fosse stato indicato dal Pontefice, morto lo scorso 21 aprile. Nel primo discorso di papa Leone XIV si intuiscono i punti di quella che sarà la sua dottrina, la rotta su cui condurrà la Chiesa. Il Pontificato di Robert Francis Prevost sembra essere impostato su una linea di continuità con quella del suo precedessore. Segno che, il confronto avvenuto nelle Congregazioni generali dei cardinali, aveva tracciato la strada. Per quanto riguarda il tema della pace la sua esperienza lo ha portato a essere considerato una sorta di ponte tra Nord e Sud del mondo. In questo senso va letta anche la sua esperienza in Perù. Prevost, nelle sue prime parole rivolte ai fedeli di tutto il mondo, ha voluto porre l'accento sull'importanza della sinodalità. Ed è proprio questo, forse, il punto che lo accomuna maggiormente al suo predecessore. Per questo non è difficile ipotizzare che il Pontificato, iniziato questo 8 maggio 2025, avrà come asse portante un concetto: l'importanza del dialogo come elemento di ricchezza. C'è poi il tema della vicinanza agli ultimi, alle persone che soffrono con un particolare occhio ai migranti. Vista anche la sua esperienza è facile immaginare che Leone XIV avrà un'attenzione particolare alle periferie del mondo anche perché Prevost è stato anche il sovrintendente delle scuole della periferia sud del Distretto 169. Per quanto riguarda i migranti sono le origini di Prevost (madre spagnola e padre franco-italiano) a essere un fil rouge con l'esperienza di Francesco.
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