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L'Italia al centro dei negoziati, Meloni: "Il Papa è disponibile e noi siamo pronti"
Oggi 20-05-25, 07:37
«L'Italia è pronta a fare la sua parte per facilitare i contatti e lavorare per la pace». Lo sforzo diplomatico del presidente del Consiglio Giorgia Meloni, ancora una volta, risulta decisivo per far terminare le ostilità tra Russia e Ucraina ed evitare così quell'ondata di morte che avvolge l'Est Europa. Il nostro Paese, come evidenzia una nota di Palazzo Chigi, è centrale nella lunga e impegnativa trattativa che sta portando avanti, da alcuni giorni, il nuovo corso statunitense per arrivare a una soluzione di pace in grado di soddisfare entrambi gli attori coinvolti nel conflitto che si protrae da oltre tre anni e per cui, fino a questo momento, non si è trovata una soluzione diversa dalle bombe. Non è un caso, quindi, che tra i protagonisti della nuova telefonata tra il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e quello ucraino Volodymyr Zelensky non ci siano soltanto i soliti "volenterosi", ma c'è pure e soprattutto la nostra premier, decisiva nell'ultimissima intermediazione. Partecipa, infatti, al colloquio, dove sono protagonisti anche il numero uno dell'Eliseo Emmanuel Macron, il Cancelliere tedesco Friedrich Merz, il finlandese Alexander Stubb e la Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen. Un confronto fondamentale, spiegano da Piazza Colonna, considerando che è avvenuto poco dopo che la Casa Bianca aveva interloquito con il Cremlino. «Si lavora - spiegano dall'esecutivo - per un immediato avvio dei negoziati tra le parti che possano condurre il prima possibile a un cessate il fuoco e costruire le condizioni per una pace giusta e duratura». Al riguardo, è stata considerata positivamente anche la disponibilità del Santo Padre ad ospitare i colloqui presso il Vaticano. L'Italia, nei fatti, si candida a, pieno titolo, per diventare il centro del pianeta per quanto riguarda le grandi trattative internazionali. Un ruolo importantissimo, quindi, per Roma e per un governo sempre protagonista nei momenti cruciali. Nonostante un risultato storico per il Paese, però, le opposizioni continuano a polemizzare. La leader del Partito Democratico, ad esempio, si continua a soffermare sul famoso scatto in cui era assente il nostro capo del governo: «Meloni - riferisce al Tg2 Post - sarebbe dovuta quantomeno andare a quel tavolo ed eventualmente dire su quali punti non era d'accordo. Quando si parla di pace giusta e non di invio di truppe l'Italia deve esserci. È un bene che adesso la presidente del Consiglio, smentendo se stessa da Tirana, abbia voluto partecipare a queste chiamate». Pochi minuti dopo arriva anche la stoccata dell'altro leader d'opposizione, ovvero il presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte: «È stato un weekend disastroso - dice a margine della maratona a sostegno dei referendum - per la nostra politica internazionale. Giorgia Meloni è stata smentita dai leader europei sull'invio delle truppe, poi ne ha approfittato della presenza di Vance e Von der Leyen per una reunion, un photo opportunity, a Chigi ed è stata smentita anche da Ursula Von der Leyen. Non basta una photo opportunity per rimediare, per dire che abbiamo recuperato credibilità».
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Il Tempo
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