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"L'Italia non invierà truppe". Ucrana, nuovo round "volenterosi" senza Meloni
Ieri 16-05-25, 21:42
Alla fine la missione di Giorgia Meloni a Tirana rischia di essere ricordata per due immagini: quella del suo arrivo in Piazza Skanderbeg, dove si tiene il sesto vertice della Comunità Politica Europea (Cpe), col primo ministro albanese Edi Rama che la accoglie inginocchiandosi; e quella pubblicata sui social da Volodymyr Zelensky nel corso di una pausa dei lavori del summit, in cui il presidente ucraino assieme ai leader della 'coalizione dei volenterosi' (il presidente francese Emmanuel Macron, il cancelliere tedesco Federale Merz, e i premier britannico e polacco Keir Starmer e Donald Tusk) è a colloquio telefonico con presidente americano Donald Trump per discutere degli ultimi sviluppi legati alla guerra con la Russia. Meloni, che non aveva partecipato alla missione dei 'volenterosi' a Kiev sabato scorso (collegandosi solo da remoto), stavolta è presente nello stesso luogo dei suoi colleghi, ma ancora una volta è lontana da dove si svolge il dibattito con gli Stati Uniti sul futuro di Kiev. Un'assenza che finisce subito nel mirino dell'opposizione. Il leader del M5s, Giuseppe Conte, sottolinea che la premier "ha messo l'Italia in panchina. Senza voce, senza ruolo. Dopo il 'fantasma' in Parlamento, ecco il 'fantasma' nei vertici internazionali: Giorgia Meloni". All'attacco anche Matteo Renzi: "Giorgia Meloni ovvero l'Influencer ininfluente. Che umiliazione per l'Italia". In scia anche Azione di Carlo Calenda ("Meloni sta facendo molto male alla credibilità e all'autorevolezza dell'Italia"), mentre Angelo Bonelli dichiara: "Possiamo dirlo chiaramente: fa la comparsa mentre l'Italia viene tenuta fuori dalle decisioni che contano". La polemica che monta sulla mancata presenza italiana alle riunioni tra Gran Bretagna, Francia, Polonia, Germania e Ucraina spinge Meloni a uscire dal summit per un rapido punto stampa in cui ribadisce "una cosa che ho già spiegato diverse volte, e cioè che l'Italia ha da tempo dichiarato di non essere disponibile a mandare truppe in Ucraina". "Non avrebbe senso per noi partecipare a dei formati che hanno degli obiettivi sui quali non abbiamo dichiarato la nostra disponibilità - mette in chiaro la premier - Credo che sia un fatto di chiarezza e di coerenza". "E a chi si lamenta, l'opposizione per esempio - replica a distanza il capo del governo - chiedo la stessa chiarezza e la stessa coerenza. Cioè: ci si chiede di partecipare a questi formati perché dovremmo mandare le truppe in Ucraina o ci si chiede di partecipare a questi formati per fare una foto e poi dire di no? Perché in queste cose bisogna essere seri e io sono una persona seria". Infine, Meloni conferma il sostegno a Kiev "nell'ambito di quello che è stato deciso, in ambito Ue e in ambito Onu. L'Italia continua a partecipare a tutti gli altri tavoli, a tutti gli altri livelli, a tutti gli altri format, a tutte le altre iniziative. Su questa iniziativa specifica noi non abbiamo dato la nostra disponibilità. Spero di essere stata ancora una volta molto chiara". L'altra polemica a distanza con la minoranza è, invece, legata alla singolare accoglienza riservata da Rama all'arrivo di Meloni al vertice. Il padrone di casa si fa infatti trovare in ginocchio, con la premier che scherza: "Edi, dai no! Lo fa solo per sembrare alto quanto me". Le immagini non piacciono però ad Avs che sostiene come Rama si sia inginocchiato "perché ha visto Babbo Natale. Meloni gli ha regalato quasi 1 miliardo di euro di soldi pubblici per realizzare in Albania un centro di trattenimento per migranti che ospiterà poche decine di persone". Il solido rapporto tra Meloni e Rama, oltre che dalle immagini, è comunque confermato dagli atti a livello governativo. Al termine del bilaterale a margine del summit, infatti, viene emessa una nota congiunta in cui i due leader ribadiscono "il reciproco forte interesse a rafforzare ulteriormente le relazioni bilaterali e nella prospettiva dell'adesione dell'Albania all'Ue". Inoltre, aggiungono, "e` stato concordato di convocare entro l'anno in Italia il primo Vertice intergovernativo" tra i due Paesi per rafforzare il partenariato strategico tra Roma e Tirana, individuando alcuni settori chiave, fra i quali: difesa e sicurezza, energia, migrazioni, protezione civile, salute, ambiente, sviluppo economico e infrastrutturale.
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