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"L'Ucraina sarà distrutta". Medvedev minaccia. Ma in Russia è rivolta in carcere
23-08-2024, 22:43
È arrivato per la prima volta in Ucraina il primo ministro indiano Narendra Modi, leader che dall'inizio della guerra non ha mai preso posizione ma neanche voltato le spalle a Vladimir Putin. Incontrando a Kiev il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, Modi non ha condannato l'invasione di Mosca ma ha negato ogni accusa di ambiguità: "Con piena convinzione, ci siamo tenuti lontani dalla guerra, ma questo non ha mai significato che fossimo solo osservatori indifferenti", ha assicurato, "non siamo mai stati neutrali. E fin dal primo giorno siamo stati da un'unica parte, quella della pace". Modi ha poi proposto il proprio Paese come possibile mediatore dei negoziati tra Mosca e Kiev: "L'India è pronta a dare il suo contributo proattivo e io personalmente, come amico, se c'è un ruolo che posso giocare, mi piacerebbe molto giocare quel ruolo per raggiungere la pace". E sul suo rapporto con il leader russo, il premier indiano ha precisato: "Due anni fa a Samarcanda, quando ho incontrato il presidente Putin, gli ho detto, guardandolo negli occhi davanti alla stampa, che questa non è un'era di guerra. E il mese scorso, quando ho visitato nuovamente la Russia, gli ho detto chiaramente che i problemi non possono essere risolti sul campo di battaglia ma che l'unico modo per risolverli è attraverso il dialogo e la diplomazia". Zelensky ha definito la visita di Modi come "storica" e ha sottolineato soddisfatto: "L'India sostiene la sovranità nazionale e l'integrità territoriale dell'Ucraina. E questo è fondamentale perché tutti nel mondo devono rispettare allo stesso modo la Carta delle Nazioni Unite". Zelensky può ritenersi soddisfatto anche per il terreno che, secondo il suo esercito, è stato riconquistato nella regione di Kharkiv, pari a circa 2 km quadrati. Mosca ha ribattuto stimando le perdite ucraine nella regione russa di Kursk, dove le truppe di Kiev hanno lanciato la loro più recente offensiva. Almeno 5.137 militari sarebbero stati uccisi e 69 carri armati andati distrutti. Sempre nel Kursk, però, l'aeronautica militare ucraina ha affermato di aver lanciato un attacco aereo con bombe statunitensi ad alta precisione GBU-39 per colpire obiettivi militari. Il raid e la sua rivendicazione hanno fatto infuriare il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev che, in un messaggio su Telegram, ha minacciato: "L'Ucraina sarà distrutta, come Sodoma e Gomorra, e i demoni cadranno inevitabilmente. La punizione sarà terrena, crudele, dolorosa e avverrà presto". Mosca ha dovuto però nel frattempo fare i conti con una rivolta nella colonia penitenziaria n.19 nella regione russa di Volgograd, dove 4 detenuti hanno preso 8 guardie penitenziarie e 4 prigionieri in ostaggio. La colonia, di massima sicurezza, si trova alla periferia della città di Surovikino, a 860 km da Mosca, e ospita circa 1000 detenuti. Dopo circa 3 ore le Forze speciali russe, con l'aiuto di cecchini, hanno preso d'assalto il carcere, liberando in poco più di mezz'ora gli ostaggi e "neutralizzando" i rivoltosi, che avevano comunicato in un video la propria fedeltà all'Isis. Uno di loro, il 23enne tagiko Rustamchon Navruzi, al momento dell'irruzione ha tentato di farsi esplodere con un giubbotto carico di esplosivo che però non si è azionato. In totale 3 guardie sono morte all'interno della colonia, mentre una quarta è morta in ospedale per le ferite riportate.
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