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Malagrotta, "fermare gli impianti!": ora la discarica rischia un weekend "esplosivo"
29-03-2025, 11:27
Potrebbe essere un weekend davvero «esplosivo» per Malagrotta. Sono passati 12 anni dalla chiusura della discarica e sette dall'inizio dell'amministrazione giudiziaria, eppure il profilo della «falsa collina» gonfia di rifiuti sta diventando sempre più sinistro. Con una bonifica ancora in là da venire e la messa in sicurezza del sito, per cui il Governo ha stanziato 250 milioni, non ancora entrata nel vivo, l'emergenza da affrontare è diventata quella del personale. Che potrebbe comportare anche rischi ambientali, perché l'avvio della procedura di licenziamento di 65 lavoratori considerati in esubero dalla società E.Giovi, che da tempo denuncia difficoltà economiche, potrebbe mettere a rischio l'operatività di impianti fondamentali, ad esempio, per l'estrazione del percolato e del biogas. In Municipio XI il consigliere di FdI Marco Palma ha presentato un'interrogazione, ma intanto, come si legge in uno scambio di e-mail interne che Il Tempo ha potuto visionare, il 26 marzo scorso la E.Giovi ha disposto al personale lo stop e la messa in sicurezza degli impianti «entro la giornata di venerdì», cioè ieri, proprio per l'impossibilità di continuare a gestire la discarica. Una comunicazione a cui i vari responsabili si sono affrettati a rispondere, paventando tutti i rischi che un'operazione simile, a loro parere, potrebbe comportare. Il Reparto energia, ad esempio, sottolinea che «per legge il sito deve essere h24 in depressione negativa, onde evitare la fuoriuscita del biometano in aria sviluppando inquinamento ambientale, nonché fuoriuscita di gas non controllata con il rischio di esplosività intempestiva». Il responsabile dell'impianto TurboGas invita «tutte le parti interessate a una riflessione supplementare», perché «in tempi brevi potrebbero avvenire probabili smottamenti e/o crolli dei terreni sui versanti (come esperienze passate ci ricordano) se non ché una più pericolosa fuoriuscita di abbondante biogas dalle cavità della Discarica». Il Laboratorio elettrostrumentale non garantisce «la sicurezza degli impianti anche se spenti», e così via. Il conto alla rovescia scadeva alle 15.30 di ieri, ma se la disattivazione sia o meno avvenuta non è dato saperlo, visto che né l'amministratore Luigi Palumbo né il commissario governativo, generale Giuseppe Vadalà, interpellati da Il Tempo, hanno dato una risposta chiara. La svolta potrebbe arrivare lunedì, visto che, da quanto si apprende, ieri mattina E.Giovi e la Struttura commissariale si sono incontrate per discutere un accordo complessivo che riguardi sia il salvataggio del personale sia la gestione della discarica, che dovrebbe passare tutta al Commissario. Ieri sera dalla E.Giovi sarebberoarrivati segnalipositivi, tanto che il generale Vadalà si è detto «fiducioso» sulla sottoscrizione dell'accordo. Che però nella migliore delle ipotesi sarà firmato fra tre giorni. Nel frattempo a Malagrotta che succede? «La Struttura commissariale ha preso in carico e sta gestendo la discarica, stiamo sorvegliando la situazione e per orami sento di escludere che ci siano rischi di inquinamento», dice il commissario, mentre l'amministratore Palumbo sottolinea che «la Presidenza del Consiglio ha affidato al generale Vadalà la gestione e la bonifica di quella che è stata la discarica più grande d'Europa». Inoltre Palumbo dichiarache «lacomunicazione ai dipendenti riguarda il personale in esubero e il ramo d'azienda non più gestito dalla EGiovi Srl». Ovvero la discarica.
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