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Meloni al Meeting lancia il Piano Casa. La bordata ai "giudici politicizzati"
Ieri 27-08-25, 22:04
Prova superata, con due standing ovation e diversi applausi scroscianti. Il popolo del Meeting di Rimini promuove Giorgia Meloni. E lei, commossa, ringrazia la platea di Comunione e liberazione, che in piedi accoglie la sua prima volta da premier alla kermesse. Messa da parte l'emozione, dal palco la presidente del Consiglio va all'attacco. Un discorso a tutto campo, che comincia dai dossier di politica internazionale e dalle sfide di una Ue "condannata all'irrilevanza". Fino a delineare le priorità del governo, tra riforme istituzionali - Premierato in primis - e misure economiche, con l'annuncio sul Piano casa. I toni salgono quando la premier rilancia la volontà di andare avanti sulla separazione delle carriere, "nonostante le invasioni di campo di una minoranza di giudici politicizzati, che provano a sostituirsi al Parlamento e alla volontà popolare". Affondo verso la magistratura reiterato quando Meloni parla di migranti. "Ogni tentativo che verrà fatto di impedirci di regolare il fenomeno della migrazione - avvisa - verrà rispedito al mittente. Non c'è giudice, politico o burocrate che possa impedirci di far rispettare la legge dello Stato italiano". Parole che suscitano l'adesione convinta della platea di Cl, a cui la premier strizza l'occhio dalle prime battute del suo discorso. Quando gioca con la citazione di Elliot che dà il titolo alla 46esima edizione del Meeting: "Nei luoghi deserti costruiremo con mattoni nuovi". Metafora usata dalla premier per tracciare delle "similitudini con Atreju, il ragazzo de 'La storia infinita' che lotta contro il nulla che avanza" e che dà il nome alla manifestazione politica creata dalla stessa Meloni. "Sono convinta che quello che accade in questi padiglioni sia qualcosa di estremamente prezioso e so bene che cosa significhi organizzare eventi di questo tipo", aggiunge parlando del Meeting. E la metafora torna quando la premier rivendica l'azione del Governo in politica estera. "Abbiamo portato mattoni nuovi nella postura internazionale dell'Italia", dice. "Forte, fiera, schietta, leale, in una parola, autorevole: sono fiera che l'Italia venga vista così", insiste la premier. Che, dopo le tensioni con Parigi, nomina una sola volta la Francia. Quando cita i tassi di interesse sul debito italiano, "in linea" con quelli del Paese a guida macronista. Nessun riferimento al presidente francese, che tra i padiglioni della Fiera viene di nuovo chiamato in causa dal vicepremier Matteo Salvini. "Non l'ho insultato, ma i nostri figli non sono pronti a combattere", ribadisce il vicepremier. Che dopo l'incontro mancato con la presidente del Consiglio tra gli stand del Meeting - i due "non si sono salutati di persona solo per problemi di agenda", fa sapere lo staff - precisa: "Ci siamo sentiti, come ci sentiamo quasi tutti i giorni per lavoro, c'è una squadra che su alcuni temi ha delle sensibilità diverse, ma che poi riesce a fare sintesi". Meloni, alla vigilia del primo Cdm post-ferie, a cui si potrebbe affiancare un mini vertice sull'Ucraina, dal palco non entra nella polemica. Allo studio del governo c'è l'impiego di soldati italiani sul campo per una missione limitata alla bonifica degli ordigni inesplosi in Ucraina dopo il cessate il fuoco. Questione delicata, che la premier preferisce non toccare nel suo discorso. Tiene invece a ribadire, con una certa "fierezza", il "possibile contributo alla pace" fornito dall'esecutivo. "La proposta italiana, basata su un meccanismo ispirato all'articolo 5 della Nato, è attualmente la principale sul tavolo", aggiunge. La presidente del Consiglio sottolinea la fiducia negli "spiragli" di dialogo verso una "pace giusta, per quanto complicata". E complicato appare anche lo scenario mediorientale. Su cui Meloni non usa giri di parole. Definisce la reazione di Israele a Gaza "oltre il principio di proporzionalità" e condanna l'uccisione dei giornalisti. Poi, lancia una stilettata alle opposizioni: "C'è chi scrive le mozioni e chi salva bambini, io sono fiera di fare parte dei secondi". E quando è il momento di approfondire il ruolo dell'Ue nello scenario internazionale, Meloni definisce "giuste" le parole di Draghi al Meeting. E lo cita quando parla di "un'Ue che sembra sempre più condannata all'irrilevanza geopolitica". Meloni, che insiste sull'indipendenza europea in materia di difesa, invita l'Ue a "fare meno e fare meglio", riscoprendo "radici culturali e religiose negate" e mettendo da parte "burocrazia e ideologie cieche". Tra le sfide europee citate da Meloni, quella della demografia. Ed è proprio sulla natalità che la premier torna a sollecitare la platea di Rimini. Tracciando un filo rosso tra lavoro e famiglia, lancia la sfida. "Una delle priorità che affronteremo con il vicepremier Matteo Salvini - annuncia - è quella di un grande piano casa a prezzi calmierati per le giovani coppie, perché senza casa è difficile costruire una famiglia". E sul fisco, alza la posta: Oora vogliamo concentrare l'attenzione sul ceto medio, così da rendere il sistema più equo". Davanti al popolo di Cl, Meloni apre "la riflessione sull'effettiva parità scolastica". E alle imprese ribadisce l'impegno sull'abbassamento strutturale del costo dell'energia. Dopo aver lanciato dal palco il motto "la droga fa schifo", il ritorno sulla scena politica della premier dopo la pausa estiva si chiude con la visita alla Comunità di San Patrignano.
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