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Meloni e il dramma di Martina: "Senza fiato, serve una svolta culturale"
29-05-2025, 17:59
Un delitto agghiacciante soprattutto per la giovane età della vittima, Martina Carbonaro, uccisa dall'ex fidanzato. "Martina aveva solo 14 anni. Aveva la vita davanti, i sogni, le amicizie, la scuola. Le è stata tolta con una violenza che lascia senza fiato, uccisa brutalmente da chi diceva di volerle bene. Un delitto spietato, che colpisce nel profondo ogni genitore, ogni cittadino, ogni essere umano", scrive su X il premier Giorgia Meloni, in merito del femminicidio di Afragola (Napoli). "La sua morte ci sconvolge - aggiunge - Ci impone di guardare in faccia un male profondo, che non possiamo né ignorare né normalizzare: la violenza cieca e possessiva che troppo spesso si abbatte sulle donne, anche sulle più giovani. Alla famiglia di Martina va il mio abbraccio, pieno di dolore e vicinanza. Alla Giustizia il compito di intervenire con la massima severità. Alle Istituzioni il dovere di non voltarsi dall'altra parte. Sono molti i provvedimenti che abbiamo approvato finora per tentare di fermare questo male, ma dobbiamo essere consapevoli che le norme non saranno mai sufficienti se non daremo vita ad una profonda svolta culturale e sociale. In questi anni dei passi in avanti sono stati fatti, ma evidentemente non basta. Dobbiamo fare di più, tutti insieme. Per Martina. Per tutte" conclude Meloni. Martina è stata colpita con delle pesanti pietre in un posto isolato, poi l'assassino ha anche partecipato alle ricerche come se niente fosse. All'indomani della tragedia i cancelli che delimitano lo stadio Moccia, dove è stato ritrovato, all'interno di un casolare abbandonato, il corpo della 14enne continuano a essere il punto dove tantissime persone si stanno ritrovando, soprattutto giovani, per depositare striscioni e fiori. Nel frattempo, nel carcere di Poggioreale domani si terrà l'udienza di convalida del fermo per Alessio Tucci, il 19enne ex fidanzato di Martina accusato di omicidio pluriaggravato e occultamento di cadavere. Il nodo cruciale, per quello che poi sarà l'iter processuale, si terrà il 3 giugno prossimo. "La Procura di Napoli Nord - dice all'AGI l'avvocato dei genitori di Martina Carbonaro, Sergio Pisani - ha fissato per quel giorno il conferimento dell'incarico al perito per l'esame autoptico. Dall'autopsia avremo un quadro più ampio di quello che è successo". Da un primo esame, infatti, la 14enne sarebbe stata colpita 4 volte con una grossa pietra e uno dei colpi sarebbe stato inferto quando Martina era già a terra. Fondamentale sarà stabilire l'orario esatto del decesso e soprattutto capire se fosse ancora viva quando il 19enne l'ha coperta con calcinacci e un armadio per nascondere il corpo. "I due ragazzi - spiega Pisani - si conoscevano da sempre perché i genitori avevano un rapporto di parentela, seppur molto alla lontana. Per questo è stato più semplice poi da parte loro accogliere questo sentimento nato tra i due ragazzi nonostante la giovane età. I genitori di Martina stanno avendo in queste ore, nonostante un dolore indicibile e straziante, un comportamento esemplare: chiedono giustizia, ma non stanno inveendo".
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