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Meloni: "Sicurezza è più ampia del riarmo". Soldati in Ucraina? "Inefficace e complesso"
06-03-2025, 20:53
Al Consiglio straordinario di Bruxelles sulla difesa, le conclusioni sull'Ucraina sono state adottate da 26 Stati membri (contraria l'Ungheria di Viktor Orban). Un'intesa di principio, ma restano i doni del "riarmo" promosso dalla presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen e dell'intervento delle truppe di Paesi europei per una possibile operazione di peacekeeping. AL termine dei lavori la premier Giorgia Meloni ha parlato con la stampa, ecco cosa ha detto: I fondi e le imprese "Nelle proposte di Ursula von der Leyen sicuramente noi abbiamo salutato positivamente il fatto che sia stata accolta una proposta che l'Italia faceva da tempo, cioè di scomputare le spese di difesa dal calcolo del rapporto deficit-PIL. Dopodiché la Presidente von der Leyen individua anche ulteriori possibilità di accedere a debito a prestiti per 150 miliardi di euro, che è un'ulteriore possibilità anche se tra le criticità che l'Italia ha segnalato c'è quella per cui la gran parte di queste risorse sono risorse che in qualche maniera hanno a che fare con il debito. Chiaramente quando nazioni come la nostra si approcciano con la materia del debito ci sono dei rischi che vanno tenuti in considerazione. Io penso che ad esempio, e stiamo elaborando adesso questa proposta che verrà portata dal Ministro Giorgetti al prossimo Ecofin, che si debbano ad esempio immaginare strumenti di garanzie europee per gli investimenti privati sul modello per capirci di InvestEU, quindi stiamo facendo delle proposte per cui si possano reperire anche delle risorse per favorire gli investimenti e quindi anche creare posti di lavoro, aiutare le aziende con delle garanzie europee per quegli investimenti". Il nodo dei fondi di coesione "Dopodiché abbiamo condotto una battaglia per escludere i fondi di coesione, cioè per escludere la possibilità che venissero forzatamente dirottate risorse dai fondi di coesione alle spese sulla difesa. È rimasta una clausola per cui volontariamente le nazioni possono fare questa scelta. Chiaramente noi non possiamo impedire che altre nazioni decidano di fare questa scelta, soprattutto quelle che sono più esposte, ma per quello che mi riguarda io proporrò al Parlamento di chiarire fin da subito che l'Italia non intende dirottare fondi della coesione, sono fondi importantissimi per noi sull'acquisto di armi e questa sarà ovviamente una decisione che poi prenderemo insieme al Parlamento, sicuramente sarà la proposta che io porterò avanti. Dopodiché io mi sono permesso di segnalare anche che il concetto di difesa in Europa è un concetto più ampio della parola riarmo, credo che la parola riarmo non sia la parola adatta per parlare di quello che stiamo facendo". Difesa e riarmo "Il concetto di sicurezza e di difesa oggi è un concetto che riguarda moltissimi domini della vita quotidiana dei cittadini e quindi non semplicemente essere dotati di adeguate armi, che pure sicuramente è un tema, ma insomma riguarda il tema delle materie prime, riguarda il tema della cybersicurezza, riguarda il tema delle infrastrutture critiche, riguarda tantissimi domini dei quali anche noi ci dobbiamo occupare quotidianamente e quindi forse stiamo dando dei messaggi che per i cittadini non sono chiarissimi e penso che su questo bisogna un po' insieme chiarire cosa stiamo facendo. Dopodiché la discussione continuerà sull'Ucraina in serata, però oggi il grosso è stato su questo. Saluto positivamente anche il fatto che all'indomani della proposta della Presidente della Commissione di aprire allo scomputo delle spese di difesa dal calcolo del rapporto deficit-Pil ci sia anche un dibattito che comincia ad aprirsi su una revisione complessiva del patto di stabilità e crescita. Probabilmente se alcune delle cose che abbiamo detto quando è stato parato il nuovo patto fossero state ascoltate al tempo un po' di più, oggi non saremmo di fronte a questa situazione, ma è sicuramente una notizia che salutiamo positivamente, e chiaramente non riguarda, per come la vedo io, un'eventuale revisione del patto, solamente la vicenda della difesa, riguarda soprattutto la vicenda della competitività, cioè dell'autonomia strategica che riguarda moltissime materie e che sarà oggetto, come sapete, del prossimo Consiglio europeo". Le truppe Ue in Ucraina "Ho già detto quello che penso di questa proposta, sono molto perplessa. L'ho detto dall'inizio, non la considero particolarmente efficace, la considero anche molto complessa. Penso che la questione ovviamente centrale della pace in Ucraina, sulla quale penso che dobbiamo fare tutti gli sforzi possibili per favorire un processo di pace, salutando favorevolmente dall'iniziativa americana tutti coloro che vogliono arrivare a un processo di pace, ma una pace giusta ha bisogno di garanzie di sicurezza certe. Le garanzie di sicurezza certe, secondo me, stanno sempre nell'alveo dell'alleanza atlantica, l'unico modo serio per garantirle è quello, poi ci sono diversi modi per farlo, e qui stiamo portando avanti le nostre proposte. Ma secondo me quella di inviare truppe, non meglio identificate truppe europee , francesi, britanniche..., è la soluzione più complessa e forse la meno efficace. L'ho ribadito, ho anche escluso la possibilità che in questo quadro possano essere inviati soldati italiani e penso che dobbiamo ragionare anche su soluzioni più durature anche di quelle che potrebbero rappresentare oggi un invio di truppe. Altro tema è le questioni delle missioni di peacekeeping delle Nazioni Unite, ma è tutta altra materia perché sono missioni che intervengono quando c'è un processo di pace iniziato e non è la proposta di cui si sta parlando in queste ore, e ripeto, su questa proposta qui io continuo a essere molto perplessa".
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