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La mail de Il Tempo sull'Anm scatena la rissa fra toghe rosse e no
Oggi 29-07-25, 07:44
Quelle spese pazze a bilancio per quasi 590mila euro che scatenano il regolamento di conti tra toghe. E certificano una frattura insanabile nell'Associazione nazionale magistrati, il sindacato ormai tramutato in una sorta di partito politico di opposizione alla riforma della giustizia del governo Meloni. Negli ultimi mesi le correnti di sinistra, sotto la presidenza di Giuseppe Santalucia, hanno alzato il livello di scontro con l'Esecutivo, culminato nella ferma opposizione al modello Albania e alla "chiamata alle armi" del giudice Marco Patarnello, con la mail in cui definiva la premier Meloni più pericolosa di Silvio Berlusconi in quanto non agisce per un salvacondotto, ma sulla base di una visione politica che rischia di minare la magistratura. Perché la riforma del Guardasigilli Carlo Nordio, oltre a separare le carriere rafforzando il principio della terzietà del giudice rispetto al ruolo dei pm, annulla lo strapotere delle correnti con l'istituzione dell'Alta Corte e il sorteggio nel Csm. Motivo per il quale le toghe rosse hanno sferrato un durissimo attacco, invadendo il campo d'azione degli altri due poteri dello Stato, e provocando l'ira di quei magistrati conservatori e moderati che non intendono più sottostare ai diktat di una minoranza. È così che la maggioranza silenziosa ha preso posizione, prima contro uno sciopero nazionale che ha visto perfino stilare le liste di proscrizione su chi non ne ha preso parte, e ora con un fronte interno che fa le pulci all'attivismo politico e alla gestione di sinistra perfino sulle spese. In queste ore volano gli stracci. E nell'Anm spaccata, come vi ha raccontato in esclusiva Il Tempo nell'edizione di ieri, l'ultimo assalto all'"Ok Corral" è stato sferrato dalle toghe brune per il bilancio 2024 del sindacato, che sotto l'era della precedente presidenza Santalucia avrebbe fotografato «una situazione di spregiudicata gestione delle risorse economiche disponibili dell'Associazione, quasi del tutto azzerate dal trionfale evento congressuale svoltosi a Palermo nel dicembre 2024», si legge nel documento «mala gestio» firmato dai rappresentati di Articolo101 nel Comitato direttivo, che fa esplicito riferimento alla kermesse delle toghe rosse contro la riforma, in cui sfilarono la segretaria del Pd Elly Schlein e il capo dei 5 Stelle Giuseppe Conte. La missiva riferisce di «svariate centinaia di migliaia di euro, impiegate per ospitalità alberghiera, catering e cachet degli artisti invitati all'evento, la cui "indispensabilità" i gruppi di Area, Md ed Upc hanno rivendicato con forza, a fronte delle timide perplessità contabili avanzate dal gruppo di Mi e della chiara e netta denuncia di sperpero proveniente unicamente dal nostro gruppo, trasfusa nel documento allegato, che invitiamo tutti a leggere con attenzione al fine di avere un'idea della portata del fenomeno di progressivo svuotamento delle casse sociali». Svuotamento che per le toghe brune rappresenta un buco di bilancio di quasi 590mila euro, di cui i rappresentanti hanno chiesto conto, suscitando l'ira di Santalucia, che ha annunciato querele. Insomma, i magistrati si stanno scannando, tra minacce di finire a carte bollate e l'elenco dei migliaia di euro rinfacciati per pagare testimonial di sinistra, partendo dalla somma monstre di 50mila euro spese al Congresso del 2013 per Antonio Albanese con il suo spettacolo alla Cetto La Qualunque al Capitol di Roma, per arrivare al cachet, rimasto ignoto, della comica Teresa Mannino ingaggiata per l'ultimo evento congressuale del maggio 2024 a Palermo. Sebbene dall'Anm smentiscano che i conti siano in rosso pur confermando le spese sostenute, l'approvazione del bilancio, il cui documento è riservato, appare controversa, come emerge da una mail del giudice Andrea Reale, esponente del gruppo anti-correnti e tra i firmatari del documento «mala gestio». Quando nella seduta del Comitato direttivo centrale dello scorso 12 luglio si è passati alla discussione per l'approvazione del Bilancio 2024 «la delicatezza del tema si è subito palesata con la votazione preliminare (novità procedurale assoluta) sull'opportunità di svolgimento del dibattito in modalità pubblica e, per un solo voto di scarto, si è fortunatamente deliberato che la discussione avesse luogo a porte aperte», scrive Reale nella mailing list, rivelando il tentativo di mettere il segreto su quei conti che ora imbarazzano i magistrati.
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