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"Momento difficile, consapevole di cosa difendo". Meloni è pronta per Trump
Oggi 16-04-25, 07:37
Mancano poco più di 24 ore a una delle missioni più delicate della sua presidenza. «È la più facilitata a parlare con lui in modo chiaro e sincero», ammette il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giovanbattista Fazzolari. Tanto più che nessun progresso concreto è stato registrato dal bilaterale tra il Segretario al Commercio americano Howard Lutnick e l'omologo Commissario europeo Maros Sefcovic. L'incontro nello studio Ovale della Casa Bianca è previsto per domani alle 17. Giorgia Meloni così la butta sull'ironia: «Non sento alcuna pressione per i miei prossimi due giorni, come potete immaginare...». E sull'ottimismo: «Vediamo come si sviluppa il quadro nel quale ci troviamo, ma ricordiamoci che abbiamo la forza, la capacità, l'intelligenza e la creatività per superare ogni ostacolo. Abbiamo superato ostacoli ben peggiori, ne supereremo altri». Intanto in serata la Presidente ha convocato un vertice a Palazzo Chigi con i due vicepremier, Matteo Salvini e Antonio Tajani, e i ministri della Difesa, Guido Crosetto, del Pnrr Tommaso Foti e dell'Economia, Giancarlo Giorgetti per fare il punto prima della partenza per Washington. La premier nel pomeriggio era intervenuta alla cerimonia dei Premi Leonardo a Villa Madama (assegnato a Giovanni Ferrero per la Nutella), insieme al vicepresidente Antonio Tajani e al ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso. L'occasione per ricevere l'incoraggiamento del presidente di Confindustria, Emanuele Orsini: «Presidente, lei non è sola. Tutte le imprese e tutta l'Europa produttiva sono con lei». Il ministro degli Esteri Tajani rivendica: «Sarà una missione di pace commerciale. L'importante è non fermarsi mai, nemmeno davanti alle difficoltà». Il capo della Farnesina ha poi ricordato che Bruxelles ha ascoltato l'Italia quando «dicevamo di stare calmi, di non reagire di pancia ai dazi». «Avevamo ragione noi, cara Giorgia», ha concluso rivolgendosi alla leader di Fratelli d'Italia seduta in platea. Da Forza Italia interviene anche il portavoce Raffaele Nevi: «Penso che il viaggio di Giorgia Meloni a Washington sarà un'occasione importante - in questo c'è un coordinamento stretto con Ursula von der Leyen . per convincere Trump che l'Europa non è il suo avversario». Sul tema si fa sentire da Bruxelles, in videocollegamento con il Forum Confcommercio, il commissario europeo alla Coesione Raffaele Fitto: «La sospensione di 90 giorni dei dazi rappresenta un terreno, mi auguro, fertile per trovare intese utili e possibili, che possano dare un supporto vero, che possano far comprendere la necessità di creare un sistema di regole più accessibile». Il viaggio negli Stati Uniti con la benedizione dell'Europa non convince però le minoranze. Che non nascondono l'irritazione. Parla la segretaria del Pd, Elly Schlein: «L'amministrazione americana ha dimostrato la sua inaffidabilità, ma questo non vuol dire che dobbiamo rinunciare alla relazione con gli Stati Uniti». E aggiunge: «Una cosa che gli imprenditori mi hanno detto in questi giorni è che non sarà possibile sostituire la parte di export rivolta agli Stati Uniti, anche solo per ragioni geopolitiche. Ma dobbiamo pretendere di stare a testa alta in quella relazione». Più tranchant il responsabile economico del Nazareno, il senatore Antonio Misiani: «Sui dazi il governo Meloni è ancora a carissimo amico. Annunci, chiacchiere e proclami come se piovesse. Fatti? Zero». Stessa linea per il leader di Alleanza Verdi e Sinistra, Angelo Bonelli: «Quello della Presidente del Consiglio è un patriottismo all'amatriciana: difende gli interessi di Trump, che vuole avvelenare le tavole italiane. Meloni si appresta a dire sì alle richieste degli Stati Uniti». Alza i toni il vicepresidente di Italia Viva, Davide Faraone: «Il governo ha poche idee ma confuse. Siamo nei guai fino al collo». Tra Europa e Stati Uniti si gioca una partita complessa. L'Italia cerca di restare al centro del campo.
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