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Mosca all'attacco di Mattarella: "Blasfemo". Meloni tuona: "Insulto alla Nazione"
14-02-2025, 17:59
La Russia va all'attacco del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. A lanciare il sasso è la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, che accusa il capo dello Stato di aver sostenuto "invenzioni blasfeme" su Mosca durante un discorso in Francia. Il Colle respinge questa lettura, afferma che il presidente è "assolutamente sereno" e rimanda alla lettura dell'intervento. E la premier Giorgia Meloni parla di "offesa" a tutta la Nazione da parte del Cremlino. "Nel corso di una conferenza tenuta il 5 febbraio all'Università di Marsiglia, il Presidente della Repubblica italiana ha rilasciato diverse dichiarazioni offensive nei confronti del nostro Paese. Ha tracciato parallelismi storici oltraggiosi e palesemente falsi tra la Federazione Russa e la Germania nazista, affermando che le azioni della Russia in Ucraina 'sono di natura simile' al progetto del Terzo Reich in Europa", attacca Zakharova. "È strano e assurdo sentire invenzioni così blasfeme da parte del presidente dell'Italia, un paese che sa in prima persona cosa sia veramente il fascismo. I Patti Anti-Comintern e Berlino fornirono al Terzo Reich un corpo di spedizione di 235.000 uomini per l'aggressione congiunta contro l'URSS nel 1941 - ha proseguito la portavoce di Lavrov, come riporta il suo account Telegram -. Quel regime in Italia è, insieme ai nazisti, responsabile dei crimini di guerra e del genocidio del popolo sovietico durante la Grande Guerra Patriottica". E ancora: "Il presidente italiano dovrebbe anche pensare al fatto che oggi l'Italia, insieme ad altri paesi della NATO, sta potenziando il regime terrorista neonazista di Kiev con moderne armi mortali, sostenendo così incondizionatamente il regime criminale in tutti i suoi crimini - sottolinea la portavoce del ministero degli Esteri russo -. Ma conosciamo anche un'altra Italia. Conosciamo italiani che, durante la seconda guerra mondiale, si organizzarono in un potente movimento partigiano, i cui partecipanti attivi furono migliaia di sovietici - prigionieri di guerra e civili deportati che combatterono insieme ai loro compagni italiani contro il fascismo e diedero la vita per la libertà dell'Italia e della loro patria. Le dichiarazioni di Mattarella insultano non solo la loro memoria, ma anche la memoria di tutti gli antifascisti italiani, dei loro discendenti sia in Russia che in Italia, e di tutti coloro che conoscono la storia e non accettano queste analogie criminali inappropriate e inaccettabili", conclude Zakharova. Ricostruzione respinta al mittente dal Colle. Secondo quanto si apprende da fonti del Quirinale, riguardo alle dichiarazioni di Zakharova il presidente Mattarella "è assolutamente sereno e rimanda alla lettura del testo pronunciato a Marsiglia il 5 febbraio scorso". Cosa aveva detto il capo dello Stato? Ecco il passaggio della lectio magistralis in occasione del conferimento dell'onorificenza accademica di Dottore honoris causa dall'Università di Aix-Marseille: "Una riflessione sul futuro dell'ordine internazionale non può prescindere da un esercizio di analisi che, guardando alle incertezze geopolitiche che oggi caratterizzano il nostro mondo, richiami alla memoria la successione di eventi, di azioni o inazioni, che condussero alla tragedia della Seconda Guerra Mondiale. La storia non è destinata a ripetersi pedissequamente, ma dagli errori compiuti dagli uomini nella storia non si finisce mai di apprendere. La crisi economica mondiale del 1929 scosse le basi dell'economia globale e alimentò una spirale di protezionismo, di misure unilaterali, con il progressivo erodersi delle alleanze. La libertà dei commerci è sempre stata un elemento di intesa e incontro. Molti Stati non colsero la necessità di affrontare quella crisi in maniera coesa, adagiandosi, invece, su visioni ottocentesche, concentrandosi sulla dimensione domestica, al più contando sulle risorse di popoli asserviti d'oltremare. Fenomeni di carattere autoritario presero il sopravvento in alcuni Paesi, attratti dalla favola che regimi dispotici e illiberali fossero più efficaci nella tutela degli interessi nazionali. Il risultato fu l'accentuarsi di un clima di conflitto - anziché di cooperazione - pur nella consapevolezza di dover affrontare e risolvere i problemi a una scala più ampia. Ma, anziché cooperazione, a prevalere fu il criterio della dominazione. E furono guerre di conquista. Fu questo il progetto del Terzo Reich in Europa. L'odierna aggressione russa all'Ucraina è di questa natura". Insomma, frasi che fanno emergere la natura strumentale dell'uscita russa. E la premier Giorgia Meloni rispedisce al mittente gli attacchi russi: "Gli insulti della portavoce del Ministero degli Esteri russo, che ha definito 'invenzioni blasfeme' le parole del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, offendono l'intera Nazione italiana, che il Capo dello Stato rappresenta. Esprimo la mia piena solidarietà, così come quella dell'intero Governo, al Presidente Mattarella, che da sempre sostiene con fermezza la condanna dell'aggressione perpetrata ai danni dell'Ucraina".
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