s
Nevrosi Pd, Schlein indecisa sul referendum: se perde rischia di saltare
Ieri 02-11-25, 10:22
Succede quando il mister in panchina non sa che modulo scegliere ed il pubblico sugli spalti inizia a rumoreggiare. Una confusione che si trasferisce nello spogliatoio che diventa una polveriera, ognuno gioca per sé, nervi tesi e recriminazioni a non finire. È più o meno ciò che accade nel Pd alla vigilia di una partita decisiva, quella sulla giustizia, con il referendum confermativo di primavera alle porte. Elly Schlein, come le capita spesso, è in piena ansia da prestazione, non trovala formazione giusta e oscilla tra due linee che non si conciliano. Il sentimento la spinge alla battaglia: «La democrazia è a rischio», ripete, pronta a schierarsi con l'Associazione Nazionale Magistrati: «La separazione delle carriere è uno strappo alla Costituzione. Vogliono le mani libere». Insomma, il testa a testa con Giorgia Meloni e la riforma del Guardasigilli Carlo Nordio si caricano di tutto l'armamentario politico accumulato dal Nazareno in tre anni di polemiche virulente. D'altra parte lo stesso andazzo delle regionali nelle Marche, sembravano una finalissima, poi è bastato perderle per degradarle a banale allenamento. Se il cuore ha deciso da che parte stare, la testa le suggerisce prudenza. Il voto arriverà un anno prima delle politiche: un altro tonfo alle urne potrebbe costarle la segreteria prima ancora del fischio d'inizio della vera partita. Così, in perfetto equilibrio con la linea barricadiera, se ne affaccia una versione opposta: «La riforma è vuota, non cambierà niente, è un diversivo». Il rifugio ideale per i tanti parlamentari dem che in passato hanno sostenuto la separazione delle carriere e che ora si trovano nell'imbarazzo di seguire un ordine di scuderia, in conflitto con il passato. La segretaria resta in mezzo ai due fuochi, ma chi la conosce scommette che alla fine il Pd abbraccerà la versione apocalittica dell'Anm, più affine al pedigree dei fedelissimi, allevati a lacrime e sangue nella «cantera» di Nichi Vendola. Stavolta però il Nazareno avrà un costo da pagare, e a seconda dell'esito potrebbe essere esiziale. Morale, l'agitazione e le maldicenze si ripercuotono su tutto il partito, allarme nevrosi. Un segnale è arrivato dall'indiscrezione pubblicata dal Foglio: Romano Prodi avrebbe voluto candidarsi alle Europee, ma Schlein e Bonaccini gli avrebbero detto di no. Versione prontamente smentita dai diretti interessati, eppure nei conciliaboli dem in Transatlantico si spiegava in questo modo la «cattiveria» del Professore contro la numero uno. La malasorte si avverte persino in Toscana, dove schleiniani e minoranza faticano a trovare un equilibrio, mettendo in croce Eugenio Giani. Da parte sua l'ex presidente Ue ormai se n'è fatto una ragione, pensa che il Pd sia inservibile alla causa: bisogna togliere di mezzo la segretaria e ricostruire. Naturale che i riformisti con Pina Picierno si preparino alla bisogna. Più sintomatico piuttosto che anche le correnti di maggioranza (con la tre giorni a Montepulciano) sembrino pronte a circondare l'inquilina del Nazareno. In mezzo a questo groviglio di spine, deflagra la riforma della giustizia e il referendum. Un appuntamento che costringe Elly Schlein a decidere, senza poter rimandare a tempi migliori. Alla partita che può imprimere una svolta alla stagione, il Pd si presenta diviso, come accadde anche sul Jobs Act lo scorso giugno. La «maledizione» della segretaria: ignorare il partito ereditato ma ritrovarselo sempre tra i piedi. Stavolta non finirà a tarallucci e vino, l'allenatore si gioca per davvero la panchina. Un finale tradizionale per una House of cards de' noantri.
CONTINUA A LEGGERE
4
0
0
Guarda anche
Il Tempo
Ieri, 22:55
Segna Pavlovic, poi Maignan para un rigore: Milan-Roma 1-0
Il Tempo
Ieri, 22:39
La nuova Gaza partirà da Rafah. Hamas si ritira e consegna altri tre ostaggi
Il Tempo
Ieri, 21:42
New York Obama non appoggia il candidato sindaco dem Mamdani
Il Tempo
Ieri, 20:55
Olanda: Salvini, 'non dimentichiamo assassinio Theo van Gogh'
Il Tempo
Ieri, 20:54
Prende l'aereo del governo per andare dalla fidanzata. Licenziato 007
Il Tempo
Ieri, 20:43
