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No delle toghe, l'ira di Meloni e Salvini: "Stop politico, avanti lo stesso"
Oggi 30-10-25, 08:27
«Andiamo avanti, non ci facciamo intimidire». Matteo Salvini reagisce a caldo alla decisione della Corte dei Conti di non registrare la delibera Cipess relativa al Ponte sullo Stretto. Le parole del vicepremier e ministro delle Infrastrutture sono durissime: «Parliamo di un'opera su cui hanno lavorato esperti di tutto il mondo, decine di università e professionisti di altissimo livello. I Paesi più evoluti si interrogano su alta tecnologia e intelligenza artificiale, in Italia la Corte dei Conti vuole bloccare un ponte. È inaccettabile, incredibile». Salvini ha convocato per oggi una riunione urgente con i colleghi di governo, deciso a rilanciare la battaglia: l'obiettivo è riportare la questione davanti all'intero Consiglio dei ministri e, successivamente, in Parlamento. A Palazzo Chigi il clima è di piena solidarietà con il ministro. La premier Giorgia Meloni parla di «intollerabile invasione di campo». In una nota accusa la magistratura contabile di aver superato i propri limiti: «La mancata registrazione della delibera Cipess sul Ponte è l'ennesimo atto di invasione della giurisdizione sulle scelte del Governo e del Parlamento». Meloni sottolinea che i ministeri coinvolti avevano risposto «in modo puntuale» a tutti i rilievi tecnici, definendo «capziose» alcune obiezioni: «Una censura ha riguardato l'invio di documenti tramite link, come se i giudici contabili ignorassero l'esistenza dei computer». Per la premier, l'episodio dimostra l'urgenza delle riforme in corso: «La riforma costituzionale della giustizia e quella della Corte dei Conti, entrambe in discussione al Senato, sono la risposta più adeguata a un'invadenza che non fermerà l'azione di governo». Sulla stessa linea il vicepremier Antonio Tajani, che su X parla di «decisione inaccettabile»: «Non è ammissibile che in un Paese democratico la magistratura contabile decida quali siano le opere strategiche da realizzare. La scelta sul Ponte dello Stretto mi lascia esterrefatto. Il Governo andrà avanti». Dalla Lega arriva un coro unanime: «Siamo di fronte a una sentenza politica – denunciano i deputati del partito in commissione Trasporti –. Certa magistratura ormai è guidata da motivazioni che nulla hanno a che vedere con il futuro del Paese. Si blocca l'Italia ignorando il lavoro di esperti e professori di tutto il mondo». Opposta la reazione dell'opposizione. La segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, accusa Meloni di voler usare l'incidente con la Corte per rafforzare la propria agenda politica: «Con le sue gravi affermazioni contro la Corte dei Conti, la premier chiarisce il vero obiettivo della riforma costituzionale. Non serve a migliorare la giustizia né agli italiani, ma solo a dare al governo mani libere per mettersi al di sopra delle leggi e della Costituzione». Nel merito, la decisione della magistratura contabile è arrivata dopo la Camera di consiglio. La sezione centrale di controllo di legittimità sugli atti del Governo e delle amministrazioni dello Stato non ha ammesso al visto, e quindi alla registrazione, la Delibera Cipess n. 41/2025, approvata il 6 agosto e relativa al «Collegamento stabile tra la Sicilia e la Calabria». Il provvedimento prevedeva l'assegnazione di risorse del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione e l'approvazione del progetto definitivo. Le motivazioni della mancata registrazione non sono ancora state rese note: la Corte dei Conti si è riservata di pubblicarle entro trenta giorni. Intanto, la tensione istituzionale cresce. Il Ponte sullo Stretto, simbolo di modernità e sfida ingegneristica, torna a essere terreno di scontro politico e giuridico.
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