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"Non c'è ancora un nome ma...", cosa trapela dal pre-Conclave
Ieri 02-05-25, 18:31
Tutto pronto per il Conclave che eleggerà il nuovo Papa a partire da mercoledì 7 maggio. Il cardinale argentino Angel Sixto Rossi, intercettato dai cronisti fuori dalla Congregazione generale, in Vaticano, spiega che "non abbiamo ancora un nome, speriamo in un erede di Francesco". Sarà un Conclave lungo? "Non lo so. I lavori stanno andando bene, ci stiamo conoscendo, stiamo parlando" dice l'arcivescovo metropolita di Cordoba che rivela: "Non è stato ancora individuato un nome", ma "l'auspicio è di eleggere un Papa che continui a percorrere la strada tracciata da Francesco per quanto riguarda la pace, il dialogo e l'attenzione verso gli ultimi". Jiménez Carvajal, arcivescovo colombiano, non parteciperà al voto perché ha più di 80 anni. Ai cronisti spiega che "tutti hanno lanciato nomi ma in questo c'è molta immaginazione", afferma sui papabili di cui si è parlato. "È buono che ci siano tanti nomi perché significa che ci potrebbe essere molta gente ad aiutare il nuovo Papa". Intanto il cardinale Claudio Gugerotti, nella Basilica Vaticana, ha presieduto la messa in suffragio di papa Francesco con le Chiese Orientali. "Papa Francesco, che ci ha insegnato ad amare la diversità e la ricchezza dell'espressione di tutto ciò che è umano, - ha osservato nell'omelia - oggi credo esulti al vederci insieme per la preghiera per lui e per l'intercessione di lui. E noi ancora una volta ci impegniamo, mentre molti di loro sono costretti a lasciare le loro antiche terre, che furono Terra Santa, per salvare la vita e vedere un mondo migliore, a sensibilizzarci, come aveva voluto il nostro Papa, per accoglierli e aiutarli nelle nostre terre a conservare la specificità del loro apporto cristiano, che è parte integrante del nostro essere Chiesa cattolica''. ''In questa Eucaristia - ha sottolineato ancora -noi intendiamo unirci come possiamo e sappiamo, pur nelle nostre aridità, distrazioni, continue perdite di focalizzazione sul solo necessario, al gemito inesprimibile dello Spirito che grida a Dio ciò che gli è gradito e ciò che esprime in pienezza il gemito della nostra natura, che noi non sappiamo formulare in parole, anche perché non ci concediamo neppure, travolti dalla fretta, il tempo per conoscerci, per conoscerlo, per invocarlo''.
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