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Non gliene è fregato proprio un gozzo. Per il dopo De Luca la Campania va a Fico
Oggi 25-11-25, 07:59
In Campania c'è solo un grande vincitore e si chiama astensionismo. L'affluenza si ferma al 44%, quasi il 12% in meno rispetto al 2020 (55%). I delusi, a queste latitudini, preferiscono restarsene a casa o uscire che recarsi ai seggi. E se i cosiddetti “scontenti” decidono di sbattersene su impresentabili e gozzi di lusso ormeggiati a canone agevolato in aree militari a spuntarla è ovviamente l'apparato, chi ha gestito, chi ha promesso tutto e il contrario, fino all'ultimo secondo possibile e in ogni angolo di territorio. Motivo per cui il risultato è abbastanza scontato: la coalizione di centrosinistra ottiene il 60% dei consensi, mentre quella di centrodestra si ferma al 35%, un risultato non da buttare, considerando da dove si era partiti. La sinistra di Giuliano Granato ottiene il 2%, mentre Nicola Campanile, Stefano Bandecchi e Carlo Arnese non superano quota 1%. Roberto Fico, indicato e sponsorizzato, sin dal primo giorno, dal suo Movimento, apre, quindi, subito la bottiglia e accompagnato dal proprio riferimento politico, dal mattino in quel Napoli, parla di vittoria del campo largo unito: «Questa coalizione – dice nel suo comitato – batte il governo Meloni e gli insulti», dimenticando, però, che la sua regione non è l'Italia e i toni, come da lui stesso ammesso, non sono mai stati così pacati. Evidenzia, poi, come si «metterà al lavoro per la Campania, rispetterà gli impegni presi e sarà presidente anche di chi non l'ha votato». Non mancano, infine, i doverosi ringraziamenti agli sponsor, in primis a Vincenzo De Luca: «Alle due manifestazioni che abbiamo fatto e in questo mese abbiamo avuto un confronto costruttivo». Fino a qualche mese fa, se ne sono dette di cotte e di crude. Una cosa è certa, dopo la festa con i big nazionali, che non hanno esitato un secondo a raggiungere il capoluogo partenopeo per mettere il cappello sul risultato, Robertone dovrà sgomitare, e non poco, tra un mondo più che eterogeneo. La prima sfida, una vera e propria missione al limite dell'impossibile, sarà, ad esempio, accontentare tutti in giunta. Il primo partito a sinistra, intanto, è il Pd, guidato dal figlio del presidente uscente Piero De Luca che si ferma al 18,41% e ottiene 10 seggi. La metà dei consensi ottenuti dai 5 Stelle che si fermano al 9% ( 5 seggi) e a cui la corsa in gruppo, e non più in solitaria, non ha portato neanche un decimale, a differenza, invece, da come venduto dai vertici romani. A seguire a Testa Alta, la lista ad personam voluta dal governatore (8,3% - 4 seggi), i socialisti di Avanti Campania, rivelazione di questa campagna elettorale (5,8% e 3 seggi) e Matteo Renzi che, dopo il buon risultato in Toscana, si conferma anche in questa partita con la sua Casa Riformista (5,8% - 3 seggi). La lista del presidente, invece, è solo sesta (5,41% - 3 seggi). Penultimi tra i “vincenti” i compagni di Bonelli e Fratoianni (4,6% - 2 seggi) che per una manciata di voti non vengono sorpassati dal centro del sindaco di Benevento Clemente Mastella (3,8% - 2 seggi). Nonostante si aspettasse un risultato migliore, seppure tutti sapevano che una rimonta era impresa epica, il leader della coalizione governativa Edmondo Cirielli ringrazia i propri elettori e augura buon lavoro a chi lo ha sfidato. «Avremmo voluto fare meglio», spiega ai cronisti, ma sottolinea come il suo 35% è certamente un significativo passo in avanti rispetto al 18%, ottenuto cinque anni fa. Non si sbilancia, invece, rispetto al suo futuro politico: «Se resterò in Consiglio? Deciderà Meloni». Significativo è il risultato di Fratelli d'Italia, che passa dal 5 all'11,9% (6 seggi). Il partito della premier non subisce il sorpasso da parte di Forza Italia che si ferma al 10,7% (6 seggi), ma raddoppia i consensi rispetto all'ultima tornata regionale. La Lega è la terza forza della destra con il 5,5% (3 seggi), seguita dalla civica del presidente (4,7% - 2 seggi) e da Noi Moderati, che supera l'1%. Non raggiungono tale traguardo, invece, l'Unione di Centro, la Dc di Rotondi e i Pensionati Consumatori.
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