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"Non potrà più nuocere ma...", l'ultimo assalto di Viganò a Papa Bergoglio
Oggi 21-04-25, 14:39
Papa Francesco "non potrà più nuocere" ma "rimangono i suoi eredi". Monsignor Carlo Maria Viganò, l'arcivescovo condannato per scisma dal Vaticano per i suoi attacchi a Jorge Mario Bergoglio definito un "non-Papa" e un "anti-Papa", continua la sua guerra anche dopo la morte del Pontefice argentino. In un post pubblicato su X, il prelato ribelle e ultra-conservatore - che continua a celebrare messa e a ordinare sacerdoti nel suo eremo di Viterbo nonostante sia stato messo fuori dalla Chiesa - ha ricordato le parole di Francesco riportate da Eugenio Scalfari in un lungo colloquio pubblicato nel 2018: “Le anime peccatrici non vengono punite: quelle che si pentono ottengono il perdono di Dio e vanno tra le fila delle anime che lo contemplano, ma quelle che non si pentono e non possono quindi essere perdonate scompaiono. Non esiste un inferno, esiste la scomparsa delle anime peccatrici”, sono le frasi attribuite al Papa. Viganò parte da qui per la sua critica pesantissima al Pontefice: "Questi farneticamenti ereticali si oppongono direttamente alla Fede cattolica, la quale ci insegna che esiste per tutti un Giudizio particolare, cui Bergoglio non ha potuto sottrarsi. La sua anima non è dunque scomparsa, né si è dissolta: egli dovrà rendere conto dei crimini di cui si è macchiato, primo fra tutti l'aver usurpato il soglio di Pietro per distruggere la Chiesa Cattolica e perdere tante anime", è l'attacco durissimo poche ore dopo la morte del Papa. Come detto, Viganò ha intenzione di continuare la sua guerra: " "Ma se questo non-papa e anti-papa non potrà più nuocere al Corpo Mistico, nondimeno rimangono i suoi eredi, gli eversori che egli ha invalidamente creato 'cardinali' e che da tempo si organizzano per assicurare un continuatore della rivoluzione sinodale e della destrutturazione del Papato. A dar loro manforte, accorrono i Cardinali e i Vescovi conservatori che si sono ben guardati dal mettere in discussione la legittimità di Jorge Bergoglio. È su costoro che grava la maggiore responsabilità per gli esiti del prossimo 'conclave'", conclude il prelato condannato dall'ex Sant'Uffizio per scisma.
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