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Ondata di solidarietà per Liliana Segre dopo il “caso” Albanese. La sinistra tace
Oggi 07-10-25, 07:39
Chi ha voluto ha espresso la propria solidarietà nei confronti della senatrice a vita Liliana Segre; chi non ha voluto, o persino potuto, ha invece taciuto, trincerandosi dietro uno di quei silenzi che in realtà dicono molto. Il gesto compiuto domenica sera in diretta su La7 dalla relatrice Speciale Onu per i Territori Occupati palestinesi, Francesca Albanese, non poteva passare inosservato; e, infatti, così è successo. Albanese, in diretta, aveva abbandonato bruscamente lo studio televisivo subito dopo che Francesco Giubilei, presidente della Fondazione Tatarella e di Fondazione Futura, aveva citato Segre in relazione alla situazione a Gaza e, nello specifico, alle sue parole rispetto al concetto di "genocidio". La scena ha fatalmente fratto il giro del Paese, scatenando indignazione per il comportamento della Relatrice speciale e solidarietà nei confronti della senatrice a vita. E a poco sono servite le precisazioni postume (che, anzi, hanno persino rischiato di peggiorare la situazione) da parte di Albanese, la quale ieri ha dichiarato di avere sì «profondo rispetto per la senatrice Segre», ma anche che, a suo dire, i suoi giudizi sarebbero influenzati da «un condizionamento emotivo che non la rende imparziale e lucida davanti a questa cosa». Prendendosela quindi con «la superficialità del dibattito pubblico» inquinato da un presunto «analfabetismo funzionale» in virtù del quale, in Italia, «la gente non capisce ciò che legge». Concludendo poi, in un post su X, che la sua decisione di lasciare la trasmissione è arrivata dopo «l'ennesima strumentalizzazione del nome della Sen. Segre per negare il genocidio a Gaza». Tutto ciò nonostante le parole della Segre in merito siano state assai meno semplici e banali di quanto si è tentato di farle apparire. In un'intervista rilasciata al quotidiano Repubblica nell'agosto scorso, la senatrice aveva infatti spiegato di essere contraria al termine "genocidio" in riferimento a Gaza in quanto «compiaciuto» e «strumentale», perché utilizzato allo scopo di creare «una sorta di contrappasso senza senso, un ribaltare sulle vittime del nazismo le colpe dell'Israele di oggi dipinto come nuovo nazismo». Ergo, leggendo le sue parole, non è chiaro chi le abbia strumentalizzate e per negare cosa. Sia come sia, la solidarietà nei confronti della senatrice comunque non ha tardato ad arrivare, almeno da parte del centrodestra e del governo. «Esprimo la mia sincera solidarietà alla senatrice Segre per quanto accaduto durante una trasmissione televisiva», ha scritto il vicepremier Antonio Tajani su X. «Non possiamo permettere che cresca l'antisemitismo, che cresca l'odio. Alzarsi quando si parla della senatrice Segre, mi pare una cosa che non sta né in cielo né in terra - ha concluso. L'Italia non ha bisogno di cattivi maestri. Mai più». Parole di condanna sono arrivate anche dall'altro vicepremier, Matteo Salvini, il quale, riferendosi al gesto di Albanese, si è chiesto: «Ma da dove nasce l'insopportabile arroganza di questo nuovo "idolo" della sinistra? Monta in tutta Europa l'antisemitismo, con violenza e sangue, eppure c'è chi volta la testa dall'altra parte». Vicinanza alla senatrice Segre è arrivata pure dal Ministro dell'Università Anna Maria Bernini: «La mia più affettuosa solidarietà e profonda vicinanza all'amica Liliana Segre, un faro di umanità e di coscienza civile. Trovo vergognoso ogni tentativo di strumentalizzarne la figura e sconcertante offendere con gesti sprezzanti la sua caratura umana e il suo ruolo istituzionale». Al coro si è unita anche Elisabetta Casellati, ministra delle Riforme, che, nell'esprimere vicinanza alla senatrice, ha parlato di «gesto inqualificabile e vergognoso». Intanto il senatore di Fratelli d'Italia, Marco Scurria, ha chiesto la convocazione urgente della «commissione Segre», che si occupa di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all'odio. «Questo pomeriggio - ha scritto Scurria - ho inviato una lettera alla presidente Liliana Segre per chiederle, a nome del gruppo di Fratelli d'Italia, una riunione urgente della Commissione. Nelle ultime settimane, infatti, abbiamo assistito a una preoccupante escalation di episodi di antisemitismo, sempre più visibili tra piazze, manifestazioni, contenuti social e persino trasmissioni televisive».
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