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Open Arms, fango di Salis: "Migranti un problema? Capitalismo razziale"
20-12-2024, 17:12
La febbre da sentenza Open Arms colpisce Ilaria Salis e l'europarlamentare getta fango su Matteo Salvini e il centrodestra. Lo fa con un post su X, il social media del tanto vituperato – dal centrosinistra – Elon Musk. Un messaggio durissimo quello spedito al Ministro delle infrastrutture e dei Trasporti in cui Salis fa un ritratto tutt'altro che positivo di Salvini e della destra italiana ed europea. “Oggi tutta l'attenzione dell'opinione pubblica è rivolta alla sentenza del processo Open Arms a carico dell'ex ministro degli interni Matteo Salvini – ha esordito la parlamentare di Avs – Non mi interessa commentare la sentenza in sé, perché preferisco guardare la luna e non il dito. Oltre la cronaca e gli individui, ci sono la storia e le strutture sociali”. A cosa si riferisce? “La luna è tutta la crudele sofferenza inflitta a una moltitudine di esseri umani e lavoratori in nome della difesa dei confini dai clandestini – attacca – Come se le persone migranti rappresentassero una minaccia militare o economica e di per sé fossero qualcosa di diverso da noi”. Il suo obiettivo non è commentare la sentenza, sottolinea, ma la sua sembra già una condanna senza appello: “Viaggi disperati, incidenti, naufragi. Muri, filo spinato. Campi di concentramento, prigioni. Pratiche di selezione, respingimenti, deportazioni. Documenti negati, diritti calpestati. Polizie e milizie private – scrive – È questa luna oscura che tutti dobbiamo guardare. La migrazione, oggi, è la principale questione razziale della nostra epoca e il terreno di scontro privilegiato su cui le destre costruiscono la loro egemonia”. Un attacco durissimo verso Salvini, il centrodestra italiano ed europeo. Un j'accuse senza contraddittorio: “Occorre portare avanti un profondo lavoro culturale e politico per affermare – senza ambiguità – che il problema non sono le persone migranti, ma il capitalismo razziale”. L'attesa per la sentenza del processo Open Arms si fa sentire e Salis conclude il suo pensiero: “Affrontando la paura del diverso e proponendo una rottura con lo sfruttamento, potremo comprendere che il principio di eguaglianza non è solo un valore etico, ma la chiave per una vita materiale e spirituale degna, prospera e in pace".
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