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Patronati all'estero, lo scandalo delle primarie Pd in Canada. La denuncia di Di Giuseppe da Giletti
11-11-2024, 21:41
Esce di tutto dal vaso di Pandora dei patronati all'estero. Ci sarebbe finanche una sede di questi enti sindacali, in Ontario, che avrebbe ospitato le primarie del Partito Democratico. Per non parlare degli ultra novantottenni connazionali in vita, il cui numero schizza alle stelle. "I patronati devono smettere di essere centri di potere politico e tornare a servire chi veramente ne ha bisogno" ha detto il deputato di Fratelli d'Italia, Andrea Di Giuseppe, ospite questa sera nella trasmissione di Massimo Giletti, “Lo Stato delle cose” su Raitre. L'esponente meloniano ha lanciato un duro attacco contro le pratiche irregolari emerse all'interno dei patronati italiani all'estero, criticando “l'assenza di controlli rigorosi che, per anni, ha permesso a tali strutture di operare senza adeguate ispezioni e supervisione”. In sostanza, “i patronati sono diventati negli anni dei centri di potere economico, politico, di comunicazione politica”. Secondo quanto emerso dall'ispezione effettuata dal ministero del Lavoro nelle sedi Inca Cgil, ha ricordato il parlamentare di FdI, molte pratiche sarebbero state trattate in maniera irregolare, con l'intento di gonfiare i punteggi e ottenere finanziamenti statali maggiorati. "Non servono capacità investigative eccezionali per comprendere la situazione," ha commentato Di Giuseppe, sottolineando come le segnalazioni giunte anche da cittadini italiani residenti in Canada suggeriscano una gestione più orientata all'interesse politico che alla tutela degli italiani all'estero. E tra i fatti contestati, il deputato ha denunciato che il patronato Enasc, lo scorso 26 febbraio 2023, avrebbe ospitato le primarie del Partito Democratico presso la propria sede a Bancan, in Ontario, Canada. Fatto che per il parlamentare, rappresenta “un grave conflitto di interesse, accusando tali strutture di servire fini politici piuttosto che fornire il supporto e l'assistenza che dovrebbero garantire ai connazionali all'estero”. Di Giuseppe ha poi puntato il dito contro le evidenti anomalie demografiche legate ai registri degli italiani residenti all'estero, facendo notare che un numero insolitamente alto di persone sopra i 98 anni risulterebbe ancora in vita nei documenti ufficiali. Ha dichiarato di aver presentato un esposto in procura per chiarire la situazione, “rilevando che i numeri statistici sarebbero ben lontani dalla realtà demografica: su 45.441 connazionali registrati, oltre 2.000 avrebbero più di 99 anni, mentre i centenari italiani sono notoriamente molti meno”.
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