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Patteggiano Lacerenza e Nobile: la pena. "Per loro una seconda chance"
Oggi 22-10-25, 13:57
La gip di Milano Marta Pollicino ha accolto l'accordo di patteggiamento fra la Procura di Milano, Davide Lacerenza e l'ex compagna Stefania Nobile, con pene rispettivamente di 4 anni e 8 mesi e 3 anni nell'inchiesta sulla Gintoneria. L'imprenditore e la figlia di Wanna Marchi erano stati arrestati a marzo per detenzione e spaccio di droga e favoreggiamento della prostituzione in un'indagine della guardia di finanza coordinata dalla pm Francesca Crupi. È stata disposta la confisca di circa 900mila euro, ritenuti i proventi illeciti dei reati, e la sentenza "azzera completamente le proprietà di Davide Lacerenza", spiega l'avvocato Liborio Cataliotti, legale di entrambi gli imputati. Finiranno all'asta le bottiglie di champagne pregiato e gli altri beni sequestrati nel locale di via Napo Torriani, che secondo una perizia disposta nel procedimento coprono pienamente il valore del sequestro. L'entità della pena consentirà a Lacerenza di chiedere l'affidamento in prova ai servizi sociali e gli permetterà "di risocializzarsi ottenendo una misura alternativa alla detenzione", "seguendo il percorso rieducativo al Serd dall'abuso di sostanze stupefacenti", spiega Cataliotti. Nobile, già ritenuta inidonea al regime detentivo dopo la condanna a 9 anni nel processo a Wanna Marchi (scontò circa metà della pena), inizierà i lavori di pubblica utilità. Le bottiglie di champagne e di alcolici "più preziosi" sequestrati nell'indagine - che ha svelato un giro di escort e cocaina mascherato con bonifici da migliaia di euro a causale 'champagne' vendute sovrapprezzo attorno al noto locale milanese di Lacerenza la 'Gintoneria di Davide Bistrò' e l'attiguo privè 'La Malmaison' tra via Napo Torriani e via Lepetit - saranno venduti in asta dallo Stato. Se il "valore si rilevasse capiente rispetto ai 900mila euro" di profitto illecito, spiega il legale, allora "la differenza verrà restituita" all'imprenditore. Gli arresti di marzo, in cui era stato coinvolto anche un 27enne messinese, factotum di Lacerenza, erano stati ordinati dalla gip Alessandra Di Fazio. Fra i clienti della Gintoneria ci sarebbero stati avvocati, immobiliaristi, trader e funzionari di banca, influencer di fama, ma anche appartenenti alle forze dell'ordine, un "sindaco ricco" e "gente di Dubai". Dalle intercettazioni agli atti sarebbe emerso un "uso smodato" di cocaina e la "assunzione simultanea di alcol e droga" senza curarsi delle "conseguenze per la salute", anche quando "una sera una ragazza" ha avuto un malore. Lo Stato italiano può decidere di concedere una "seconda chance" a Lacerenza., afferma il suo legale, Cataliotti, commentando il patteggiamento. Nelle sentenze "non ci sono vinti e vincitori - spiega - si è raggiunto un punto di equilibrio" fra la "finalità di punire" e quella "di rieducare". L'avvocato, al centro delle cronache per aver assunto da pochi giorni l'incarico di difensore di Andrea Sempio nell'indagine sul delitto di Garlasco, spiega che invece per Stefania Nobile "il tema è diverso". "Ho potuto documentare su impulso del giudice tutto il pregresso, il fatto che sia incompatibile con il carcere per ragioni di salute", ha detto a proposito della figlia di Wanna Marchi. "Non può andare in carcere, ho chiesto e ottenuto la conversione di quella pena detentiva e fra 15 giorni inizierà i lavori di pubblica utilità".
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