s

Perché Chiara Poggi "non ha una doppia vita". Spunta un "appunto" del 2017
04-06-2025, 17:07
Chiara Poggi non aveva alcuna "doppia vita" e la "versione alternativa" che indica in Andrea Sempio il suo assassino è priva di "ogni razionalità e plausibilità pratica". Lo ha scritto la Procura generale di Milano in un "appunto", visionato da LaPresse, inviato alla Procura di Pavia durante le indagini sul delitto di Garlasco. Le "ipotesi alternative" sull'omicidio della 26enne che collocano, a turno, nella villetta di via Pascoli il 13 agosto 2007 un "ladro sconosciuto" o un "soggetto legato da blanda conoscenza" sono "prive di ogni collegamento con le risultanze processuali". L'atto, che risale al 17 gennaio 2017 ma non è mai stato pubblicato, contiene una serie di "osservazioni in ordine all'istanza della difesa di Alberto Stasi" che, con le indagini della società privata SKP Investigazioni & Servizi di sicurezza, aveva indicato nell'amico di Marco Poggi il colpevole alternativo del delitto. Per la Procura generale di Milano una "esauriente analisi" della "vita di Chiara, le sue frequentazioni, il suo ambito familiare", (citando le parole utilizzate in due sentenze della Cassazione, quella di annullamento con rinvio e quella di condanna definitiva per Stasi), "toglie ogni razionalità e plausibilità pratica alla versione alternativa dell'amico del fratello, quale possibile autore dell'omicidio". Sempio "non risulta aver svolto alcun ruolo né risulta avere mai avuto alcuna collocazione nella vita di Chiara Poggi, attesa anche la significativa differenza di età". Nel documento viene osservato che "Alberto Stasi ha sempre operato in modo da condizionare gli interventi e i non interventi degli investigatori dell'epoca e dell'autorità giudiziaria" e "anche nell'attualità continua a fare quello che ha sempre fatto, scegliendo il modo e il momento per tentare ancora una volta di condizionare l'azione degli investigatori (in questo caso di Pavia), con informazioni già scrutinate dai precedenti giudici e dalla Corte di Assise di Appello" di Milano. Per i pm del secondo grado, che nel processo bis avevano ottenuto la condanna a 16 anni di reclusione dell'ex fidanzato di Chiara Poggi (chiedevano 30 anni con l'aggravante della crudeltà), l'inchiesta sul delitto di Garlasco è stata "particolare". Perché "buona parte" delle prove è stata "messa a disposizione" o "non messa a disposizione" dall'imputato stesso "fin dai giorni immediatamente successivi al grave omicidio" di Chiara Poggi. Lo avrebbe fatto con "precise e abili scelte processuali". La memoria fa riferimento in particolare al fatto che è Stasi il 14 agosto 2007 che "sceglie quali scarpe consegnare ai carabinieri" e che, nella successiva perquisizione del 20 agosto, "sceglie quali scarpe far ritrovare". Il giorno stesso dell'omicidio "non dichiara di avere nella disponibilità una bicicletta nera da donna" e "non indica" l'ulteriore bici da donna, la citybike grigio-nera, "corrispondente alla macro e micro descrizione" della teste chiave del processo, la vicina di casa Bermani, entrata nel processo solo 7 anni dopo. Secondo la Procura generale di Milano gli indizi che hanno portato alla apertura delle inchieste su Sempio, come le 3 telefonate di 2, 8 e 22 secondi a casa Poggi tra il 7-8 agosto 2007 o lo scontrino del parcheggio di Vigevano, esibito come alibi un anno dopo i fatti, non sono "informazioni" nuove e anzi "già vagliate e giudicate del tutto irrilevanti", tanto da essere contenute nella memoria della difesa di Stasi, depositata a processo il 3 dicembre 2014 durante la discussione, circa 2 anni prima dell'intervento della società di investigazioni. Detective privati che comunque avrebbero proceduto a "una lettura monca ed erronea dei dati processuali" per indicare in Sempio il colpevole alternativo. "Solo a titolo di esempio vengono non considerate le celle Tim agganciate dai telefoni degli amici di Sempio la mattina del 13 agosto" per "sostenere, in modo discordante dalle loro dichiarazioni" che Roberto Freddi e Mattia Capra, altri due amici della comitiva di Marco Poggi, alle "ore 10 circa" erano "già lontani da Garlasco, lasciando intendere" che fossero "coinvolti in oscure attività di supporto a Sempio". Tuttavia a oggi c'è una nuova inchiesta in cui Sempio è indagato per omicidio in concorso e nuovi elementi, impronte e Dna, lo localizzerebbero sulla scena del crimine. . E' l'incidente probatorio, al via il prossimo 17 giugno, il centro dell'inchiesta su Andrea Sempio indagato per l'omicidio di Chiara Poggi uccisa a Garlasco il 13 agosto 2007. È proprio sugli elementi scientifici che si concentra la Procura di Pavia. A otto anni dall'ultima archiviazione dell'amico del fratello della ventiseienne si riparte dalla traccia genetica (mista a un secondo dna maschile) trovata sulle unghie di Chiara Poggi, e dalla novità dell'impronta 33 senza sangue trovata sulle scale della cantina dove - secondo le sentenze - l'assassino non è mai sceso. L'incidente probatorio, esame non ripetibile in gradi di cristallizzare la prova, è fissato per il prossimo 17 giugno,
CONTINUA A LEGGERE
4
0
0
Guarda anche
Il Tempo
09:45
ITA Airways, nel 2024 in aumento passeggeri e load factor
Il Tempo
09:00