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Rampini "controcorrente": non liquidare gli Usa e Trump "con una caricatura"
04-03-2025, 10:34
Il quadro geopolitico, in tre anni di guerra in Ucraina, non è mai sembrato così complesso. Donald Trump ha deciso di bloccare gli aiuti militari all'Ucraina e ha alzato ancora i toni dello scontro con Volodymyr Zelensky: fino a quando il presidente ucraino non sarà disposto a trattare con Vladimir Putin, le forniture a Kiev saranno sospese. Una decisione, questa, che forse si poteva intuire già dallo scontro in mondovisione avvenuto tra i due leader nello Studio Ovale o addirittura dalla storia del tycoon (che mai ha nascosto di piombare sulle questioni con la forza di un ciclone). Ma chi è davvero il magnate che governa gli Stati Uniti? A questa domanda ha provato a rispondere Federico Rampini nell'analisi, che va "oltre i luoghi comuni" e che è stata pubblicata oggi sul Corriere della Sera. In Europa la sensazione è che si guardi a Donald Trump e alle sue scelte con sorpresa ingiustificata ed è su questo punto che l'editorialista ha voluto insistere. "Trump tradisce l'Ucraina, è giusto indignarsi, è sbagliato stupirsi: lo aveva annunciato da tempo. Cerca un patto con Putin perfar cessare la guerra, creare un ordine stabile al posto dei combattimenti, ridurre le spese e gli impegni dell'America all'estero: anche questo lo prometteva da anni, conquistando consensi nella sua base elettorale", scrive Rampini con parole chiare. Gli europei, agli occhi del giornalista, non hanno mai capito abbastanza Trump e il trumpismo, sorvolando sulle cause profonde del fenomeno e finendo per "aggrapparsi alle apparenze". Rampini, invece, vuole guidare un' "operazione controcorrente" (nel volume in uscita domani con il Corriere della Sera) per osservare ciò che sta accadendo in America e nel mondo indipendentemente dalle "appartenenze politiche" o dalle "convinzioni ideologiche". L'errore, secondo l'editorialista del Corriere della Sera, potrebbe annidarsi nel ridurre The Donald "ai suoi aspetti più vistosi, indubbiamente estremi, grotteschi" e liquidare "con una caricatura anche l'America che lo ha votato". "L'unica Repubblica capace di conservare la democrazia da due secoli e mezzo, la nazione più ricca e dinamica del mondo, il polo di innovazione che continua ad attirare immigrati e «cervelli» dal mondo intero, viene descritta come un luogo infame o infernale da chi demonizza il suo presidente. E magari prevede — o pregusta? — un fascismo americano dietro l'angolo", fa notare.
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