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Regionali, Sangiuliano "Sentire l'abbraccio di Napoli vale più di qualsiasi ministero"
Oggi 08-11-25, 14:55
«Sentire l'abbraccio di Napoli è qualcosa di unico. Essere ministro è stata un'esperienza straordinaria, ma sentire l'amore della terra in cui sei nato e cresciuto non ha prezzo. Il mio futuro è tra la gente. Non c'è dicastero che vale così tanto». A dirlo l'ex ministro alla Cultura e capolista di Fratelli d'Italia in Campania Gennaro Sangiuliano. “Make Naples Great Again”. Cosa vuol dire questo cappello rosso che, in poche ore, ha conquistato i social? Voleva imitare Trump? «Volevo trasmettere un solo messaggio: facciamo di nuovo Napoli grande. Mi riferisco sia alla città che alla provincia. Parliamo di una grande storia, una civiltà unica, un capitale umano dal valore inestimabile. Il mio è un appello a quelle istituzioni che, stavolta, non possono non essere all'altezza». Le regionali rappresentano l'occasione per voltare pagina? «La priorità è mettere la Regione subito al servizio dei cittadini. Solo così possiamo parlare di sviluppo». A proposito di modelli virtuosi, qualche giorno fa, ha incontrato l'ex cancelliera Merkel, grande estimatrice del capoluogo partenopeo. Le ricorda un po' Giorgia Meloni? «Sono due personalità forti. Pur avendo storie e percorsi formativi differenti, parliamo di protagoniste assolute del loro tempo. Parliamo di chi è riuscito a dare, con i fatti, una svolta, all'Europa». Tutti pensavano che Sangiuliano dopo le dimissioni da ministro non sarebbe rientrato più in politica. Poi cosa è successo? «La mia è una scelta d'amore verso la mia città, verso quelle persone che, in un anno, mi hanno inondato di mail, messaggi. Quando senti tanti sconosciuti mostrarti solidarietà e invitarti ad andare avanti, non puoi fermarti. Significa che hanno capito chi sei e cosa hai dovuto subire». Gli italiani hanno capito chi è la “vittima”? «Non lo dico io, ma i fatti. Ho piena fiducia nella magistratura». Il vostro avversario Fico parla di codice etico per le candidature, ma le sue liste abbondano di “impresentabili”. Non le sembra un controsenso? «Più parla e più il centrodestra guadagna terreno. Questo personaggio, magari sono male informato, non mi pare abbia mai lavorato in vita sua. Non si è mai misurato con la quotidianità. Il resto si commenta da solo. Noi, invece, abbiamo un candidato presidente di primo ordine, un generale, un uomo colto e un eccellente amministratore. Su Fico basterebbe collezionare i suoi giudizi su De Luca per capirne coerenza e affidabilità». Nelle ultime ore sembra essere uscito un altro scandalo riguardante il candidato del centrosinistra. Sembrerebbe che avrebbe ormeggiato una barca in un'area di proprietà della marina militare… «Avere una barca non è reato. Per quanto mi riguarda, non ne ho mai posseduto una, non potendomela permettere. Il vero problema sono le critiche di Fico al pauperismo. Cito la storica frase di Ennio Flaiano a Trombadori: non faccio il comunista perché non me lo posso permettere». Qualcuno l'accusa di aver utilizzato la tv di Stato come un trampolino di lancio. È davvero così? «Le posso consegnare un elenco di oltre settanta giornalisti Rai che hanno fatto i presidenti di Regione, i sindaci, i parlamentari e gli assessori. Per citare qualche nome illustre, Marrazzo, Badaloni, Degano, Giulietti. Parliamo di una materia disciplinata dalla legge e dalla Costituzione. Non dimentichiamo che l'articolo 51 della Carta invita i cittadini a partecipare alla vita democratica». Alla vigilia della presentazione delle liste, si diceva che un nome altosonante come il suo avrebbe creato fratture. Tali divisioni esistono? «La coalizione di cui faccio parte è sempre stata compatta. I protagonisti del centrosinistra, al contrario, per mesi e mesi, hanno litigato tra loro. C'è solo un motivo che li unisce: la poltrona. Più che campo largo parlerei di campo di potere». Lei ha utilizzato, più volte, la parola Napoli. Immagina un futuro con la fascia tricolore della sua città? «Adesso voglio solo fare bene il consigliere regionale». C'è stato un incontro, durante questa campagna, che ritiene speciale? «Un'anziana mi è corsa dietro per ringraziarmi di aver riaperto il museo archeologico di Castellamare. Mi ha detto: per il tuo lavoro ogni mattina vado lì, ammiro la nostra bellezza e guardo il mare. Un messaggio che tocca il cuore».
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