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"Riconosciuta la sovranità dei boss". Minniti fa a fettine Emiliano
29-03-2024, 10:44
"A casa dei parenti dei mafiosi non si va". Marco Minniti, ministro dell'interno nel governo Gentiloni, non ci gira intorno. A differenza di altri esponenti di area dem, ospite di Corrado Formigli a Piazzapulita, giovedì 28 marzo, Minniti è impietoso con il governatore della Puglia, Michele Emiliano. I fatto sono noti. Mentre il governo ha avviato l'iter che potrebbe portare al commissariamento del Comune di Bari per infiltrazioni mafiose, il presidente di Regione del Pd in un comizio ha raccontato di quando insieme all'allora assessore Antonio Decaro l'allora sindaco era andato a casa della sorella di un boss per facilitare l'istituzione della Ztl nella città vecchia. Un racconto che doveva "difendere" l'attuale sindaco, ma che si è dimostrato un disastro comunicativo. Minniti prende una delle espressioni usate da Emiliano per condannare certe pratiche. "Te lo affido", dive il governatore rivolo alla sorella del boss e in riferimento a Decaro. "Evidentemente così le istituzioni non fanno e non affidano nessuno, per una ragione semplicissima - dice l'ex ministro - Perché le mafie si differenziano da un'organizzazione criminale qualsiasi perché hanno il tema del controllo del territorio, devono dimostrare di esercitare sovranità in concorrenza con Stato". Ecco, il fatto è questo: "Se tu vai a chiedergli di stare attento a una cosa che sta sul loro territorio hai riconosciuto la loro sovranità". Chiaro e lampante.
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