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Rieti, lo striscione choc contro gli "infami". Indagini su un quarto ultras
Oggi 24-10-25, 20:40
Le indagini sulla morte di Raffaele Marianella, il secondo autista del pullman del Pistoia Basket ucciso da una pietra, si concentrano ora su un quarto ultras della 'Curva Terminillo'. Gli investigatori della Digos della Questura di Rieti stanno vagliando la posizione di un 51enne, identificato come S.M., che avrebbe avuto un ruolo di supporto nell'assalto di domenica sera allo svincolo della superstrada Rieti-Terni. Il 51enne sarebbe legato ad un gruppo di estrema destra del reatino. Tra le persone attenzionate anche un ex appartenente agli 'Irriducibili della Lazio' della curva nord. Secondo quanto ricostruito, l'uomo avrebbe accompagnato in auto alcuni tifosi reatini che hanno poi preso parte all'assalto del bus dove viaggiavano sostenitori toscani. Il veicolo, ritrovato in un campo poco distante dal luogo dell'agguato, è stato posto sotto sequestro. Sul mezzo si trovava anche un minorenne, estraneo al gruppo degli ultras, che ha successivamente collaborato con la polizia. Il ragazzo, secondo quanto trapelato, si trovava lì solo perché doveva essere solo riaccompagnato a casa. Intanto, un nuovo episodio ha riacceso la tensione in città. Nella mattinata di oggi, sul cancello del PalaSojourner, dove domenica si è giocata la partita tra Rieti e Pistoia poche ore prima della tragedia, è comparso uno striscione con la scritta dal palese tono minaccioso: 'Nascondetevi infami, sappiamo chi siete'. Il lenzuolo bianco, con la scritta nera, subito sequestrato dagli agenti della Digos, sembra rivolto a chi ha fornito informazioni utili alle indagini. La frase è stata realizzata con caratteri tipici dei movimenti neofascisti, dettaglio questo che fa pensare a un tentativo d'intimidazione nei confronti dei testimoni. La Digos poche ore dopo ha effettuato una perquisizione nella sede del gruppo ultras 'Curva Terminillo', in via del Terminillo a Rieti, in base all'articolo 41 del Testo unico di pubblica sicurezza, che consente controlli per la ricerca di armi anche senza un mandato dell'autorità giudiziaria. Al momento dell'irruzione erano presenti soltanto due membri del gruppo. "Le indagini proseguono e vanno avanti. Abbiamo agito con rapidità e restituito sicurezza alla cittadinanza. I fermi sono stati convalidati e il Gip ha applicato la misura cautelare", ha dichiarato il procuratore capo di Rieti, Paolo Auriemma, durante la conferenza stampa in procura. Il magistrato ha confermato che, in base alla prima relazione medico-legale, la morte di Marianella di 65 anni, originario della Capitale ma che viveva nella provincia fiorentina, è stata provocata dal sasso che ha infranto il parabrezza del bus. "Dopo il referto definitivo dell'autopsia - ha aggiunto Auriemma - avremo un quadro più preciso sulla dinamica e sulla posizione dei singoli partecipanti." Al momento, ai tre ultras già arrestati non viene contestata la premeditazione, ma l'aggravante dei "motivi futili". "L'inchiesta" - ha sottolineato il procuratore - "si concentra sugli aspetti legati all'omicidio. Non vi sono elementi che indichino un movente politico." La rapidità dell'intervento è stata confermata dal questore di Rieti, Pasquale Fiocco, che ha ricostruito i momenti concitati dell'agguato: "L'assalto è avvenuto in una zona boschiva, buia e difficilmente accessibile. Grazie al pronto intervento delle forze dell'ordine si sono evitati danni più gravi. Un nostro agente ha tentato di rianimare l'autista mentre arrivavano i soccorsi." Fiocco ha ricordato come la Questura avesse già intensificato i controlli negli ambienti ultras: "Dall'inizio dell'anno abbiamo emesso trenta Daspo in occasione di manifestazioni sportive." Diciassette dei provvedimenti emessi hanno riguardato alcuni tifosi del Rimini basket, che provocarono, dopo un match, alcuni disordini in città Durante la stessa conferenza, il dirigente della squadra mobile, Marco Stamegna, ha aggiunto ulteriori dettagli sugli indizi repertati: "Oltre alla pietra che ha colpito Marianella, abbiamo sequestrato nche un secondo sasso, presumibilmente lanciato dallo stesso gruppo. Stiamo verificando la provenienza e il punto esatto da cui sono stati scagliati".
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