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Rispuntano Marino e Raggi: la strana coppia pronta a sfidare Gualtieri
Oggi 10-11-25, 14:59
In fondo è naturale, il nemico del tuo nemico è un tuo amico. Basta il proverbio a spiegare la sorprendente intesa tra Ignazio Marino e Virginia Raggi, i due predecessori di Roberto Gualtieri, ovvero lo stesso nemico. Il marziano ci gira intorno da qualche mese, lo annunciò proprio al Tempo prima dell'estate, gli manca tanto il Campidoglio. Ora che è di nuovo a cavallo, con un seggio da europarlamentare, perché non riprovarci? L'altra, la prima cittadina che gli subentrò, è rimasta un' incompiuta, lontana dal giro stretto di Giuseppe Conte, ma formalmente ancora dentro al M5S. Anche lei insomma in cerca di nuovi brividi. La causa scatenante della strana coppia non poteva che essere il termovalizzatore, lo spauracchio in via di realizzazione che per loro ha un unico responsabile: Roberto Gualtieri. Una storia che viene da lontano: nel luglio del 2022 il leader del M5S provocò la caduta del governo di Mario Draghi, anche per il via libera che l'ex governatore della Bce dette all'impianto romano. Il neonato sodalizio si è ritrovato ieri a Roma per rivedere dopo 10 anni “Golpe Capitale”, un docu-film che racconta gli anni dell'ex chirurgo al Campidoglio, la progressiva distanza dal Pd, le firme raccolte dal notaio per farlo dimettere dal reggente di allora: Matteo Orfini. Lo racconta lo stesso Marino oggi sui suoi social: “Perché il PD non fa le primarie per scegliere il prossimo candidato sindaco di Roma?' È questa la domanda che mi è stata rivolta in sala”. La risposta viene subito dopo: “D'altra parte se si fanno le primarie del centrosinistra per indicare il candidato o la candidata alla Presidenza del Consiglio del nostro Paese, perché non usare la stessa formula per scegliere chi si candida a guidare le nostre città?”. Ergo gli interessa, eccome se gli interessa. Ancora più diretto nel ragionamento conclusivo: “Come potrei fare campagna elettorale per il bis di Roberto Gualtieri?”. Gli risponde proprio Virginia Raggi: “Noi due non potremmo mai sostenere una campagna elettorale in cui dovremmo contraddire tutto quello che abbiamo provato a fare e che pensiamo”. In pratica non se ne parla nemmeno. Il marziano, poi, ad evento concluso, fa due calcoli: “Quando mi sono ricandidato ho preso il 12% e Virginia il 20%, insieme fa più del 30%”. Morale: preparatevi, della serie Roberto Gualtieri non dorma sereno. Che la “reunion” abbia già provocato qualche preoccupazione si capisce qualche ora dopo. È il segretario romano del Pd, Enzo Foschi, a parlare: “A Roma non servono giochi politicisti: serve guardare avanti, non tornare indietro di dieci anni. Con Gualtieri vogliamo continuare a far crescere il progetto per la città e costruire, sulle proposte, la coalizione politica e sociale. Il Partito Democratico va avanti con Gualtieri per le prossime elezioni”. La strana coppia insomma è pronta a fare le prove generali.
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