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Rivolta nel Pd dei dem anti Conte: “Ora è chiaro, è di destra”
06-12-2024, 10:15
E insomma quanta fatica per nulla. La vocazione testardamente unitaria di Elly Schlein alla fine non è servita granché. E dire che ci ha provato in mille modi: girando la testa, assecondando le pretese degli "amici" 5 stelle, riempiendo di abbracci il "Giuda" di Campo Marzio, accettando veti su Matteo Renzi, ignorando gli avvertimenti della minoranza dem. La segretaria del Pd è rimasta immobile, convinta che alla lunga avrebbe ottenuto la placida sottomissione di tutti gli alleati, compreso il più ostico. Un piano, che una volta di più, il leader 5 Stelle fa saltare. Prima con un'intervista al quotidiano La Stampa: «Se il voto fosse domani andremmo da soli». Insomma le regole d'ingaggio vanno stravolte: il Pd cambi linea sull'Ucraina e sull'Europa. Per il resto «noi siamo Progressisti indipendenti, non di sinistra». Poi nella mattinata di ieri approfondisce con i giornalisti: «Il nostro obiettivo è quello di costruire un'alternativa alla destra». Quindi serve ripartire dall'inizio, programma e soprattutto leadership da rimettere totalmente in discussione, «il capo della sinistra lo decidono i cittadini». Un rimando neanche troppo indiretto alle primarie, l'unico modo per sciogliere il braccio di ferro tra l'avvocato di Volturara Appula e la segretaria del Pd, «non si sogni di essere già il capo squadra». Un po' troppo per la minoranza dem che da tempo aveva sottoposto il problema al Nazareno. Ci va giù duro l'eurodeputato Giorgio Gori: «Le parole d'ordine di Conte coincidono esattamente con le posizioni di Orban, Salvini e Le Pen». E la vicepresidente del Parlamento Europeo Pina Picierno infierisce: «Il leader dei Cinque Stelle inventa una nuova categoria dello spirito: il medio progressista, insomma, come nei film di Fantozzi». Dalla maggioranza parla solo il redivivo Andrea Orlando: «Sono perplesso per come Conte pone il tema dell'accordo». Le giravolte dell'ex premier infiammano il confronto anche nei partiti alleati. Da Riccardo Magi di Più Europa che non ha dubbi: «Da Conte un ambiguo progressismo salviniano». A Nicola Fratoianni che ricorda, come aveva fatto Stefano Bonaccini: «Il M5s non è di sinistra ma in Ue sta con Left». Il leader di Avs va oltre, e sulle questioni poste da Conte dice di essere d'accordo con lui. Insomma azzeriamo tutto, un'altra volta. Naturalmente commenta anche Italia Viva con il capogruppo a Montecitorio Davide Faraone: «Il mago di Oz oggi dichiara di non essere mai stato di sinistra, avete capito male voi, e di non pensare minimamente ad una coalizione col Pd guerrafondaio». Ironie anche dagli altri schieramenti. Per il liberaldemocratico Andrea Marcucci: «Conte ha fatto chiarezza, servirà ad archiviare il campo largo?». Da Forza Italia il capogruppo Maurizio Gasparri derubrica la Costituente in corso in queste ore: «Vincerà il terzo mandato», mentre la deputata azzurra Isabella De Monte va sul sarcastico: «L'ex Presidente del Consiglio ha rifilato un'altra sòla al campo largo». Dal Nazareno bocche cucite, non è giornata per essere «testardamente unitari».
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