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Roberto Saviano è un disco rotto, ora quello di Conti è un "Sanremo sovranista"
14-02-2025, 14:36
Puntuale come un orologio svizzero, Roberto Saviano è piombato sul Festival di Sanremo targato Carlo Conti. Con la terza serata ormai alle spalle, il saggista ha pubblicato sui social un video con critiche al vetriolo. “Ieri sera, dal palco dell'Ariston, Carlo Conti ha ribadito con fermezza: 'Niente monologhi quest'anno'. Ma cosa si cela dietro questa scelta? Perché non si parla di immigrazione e di guerre? E, soprattutto, come mai stavolta non ci sono polemiche sui cachet?", ha chiesto. Domande retoriche perché lo scrittore aveva già programmato dove andare a colpire. Ecco quindi l'attacco: "Il Festival di Sanremo è da sempre lo specchio del nostro Paese, ma anche strumento di controllo e censura. Da sempre, i governi hanno cercato di influenzare testi e scelte artistiche, arrivando persino a silenziare voci scomode e a limitare la libertà espressiva”. Saviano, nel filmato, è passato allora a spiegare perché questo è “un festival sovranista” e perché, a suo dire, anche quest'anno sarebbe il caso di gridare alla censura. “La dichiarazione di Conti contro temi come immigrazione e guerra, il micromondo invece del macromondo. Ma in realtà Sanremo è sempre stato sulle emozioni, sull'amore, tradimenti, innamoramenti. È sempre stato così: quindi questa precisazione a cosa vuol fare riferimento? Al sentimento come intrattenimento, gioco, che non induge troppo sulle cose. Uno stare insieme laddove invece amore, intimità, non significa remissività. E quindi questo dettaglio fatto passare per spazio dato al sentimento significa ‘non si parla di temi politici che possono dividere'”, ha scandito lo scrittore nel video.
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