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Russia-Ucraina, la pace si costruirà a Washington
Oggi 27-04-25, 06:11
"Buon incontro. Abbiamo discusso molto, uno a uno. Speriamo in risultati su tutto ciò di cui abbiamo parlato: protezione delle vite del nostro popolo, cessate il fuoco completo e incondizionato, pace affidabile e duratura che impedirà il ripetersi della guerra. Grazie, @potus, Congresso e popolo americano per il forte sostegno a tutta la nostra gente e al nostro Stato! L'Ucraina lavora esattamente per questoQuesto il messaggio diffuso da Volodymyr Zelensky sui suoi canali social, pochi minuti dopo lo storico incontro con Donald Trump nella Basilica di San Pietro, mentre il mondo si raccoglieva per i funerali di Papa Francesco. Una dichiarazione misurata, quasi umile". Racconta che Zelensky ha capito, si è reso conto dell'errore commesso il 13 febbraio scorso nello Studio Ovale, quando aveva incontrato il neo-Presidente con un approccio sbagliato: quello della rivendicazione, delle richieste intransigenti, degli appelli a valori nobili ma inapplicabili alla macelleria ucraina. Quel giorno, il colloquio si concluse in modo disastroso. La Casa Bianca emise un comunicato freddo, il sostegno militare fu confermato ma condizionato, e Trump lasciò intendere che il tempo della guerra infinita stava finendo. Oggi, in quella navata di San Pietro, davanti all'altare più importante della cristianità, Zelensky ha finalmente messo da parte la retorica. Nessuna accusa, nessun ultimatum, nessuna richiesta drammatica. Solo la consapevolezza di doversi sedere a un tavolo con chi ha il potere di decidere, e di doverlo fare alle condizioni dettate dalla realtà, non dai sogni. La foto che ritrae i due leader - una stretta di mano, uno sguardo carico di cose non dette - racconta la fine di un'illusione: quella che l'Occidente, in blocco, avrebbe continuato a sostenere l'Ucraina senza chiedere nulla in cambio. Con Trump alla Casa Bianca, il tempo delle narrazioni epiche è finito. Conta solo ciò che si può negoziare. E chi ancora alimenta le illusioni in Europa farebbe bene a guardare quella foto con attenzione. Zelensky si adatta alla nuova realtà (e fa bene). A Bruxelles e in altre capitali (Londra, Parigi) si son fatti discorsi fuori da ogni logica nonché impraticabili, come l'idea folle di inviare contingenti militari europei sul fronte ucraino. Una prospettiva velleitaria e pericolosa, che tutti sanno irrealizzabile. Bene l'Italia, che fin dall'inizio ha tenuto ferma una linea di buon senso, rifiutando ogni ipotesi di escalation diretta. La verità è semplice, brutale, inequivocabile: la pace non si farà né con le dichiarazioni roboanti né con missioni impossibili. Se verrà, si costruirà a Washington. E si firmerà con Trump (che proprio ieri ha usato parole dure contro Putin). Chi finge di non vederlo verrà travolto dalla storia. E non potrà dire di non essere stato avvertito.
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