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Salvini lancia il tour antimafia dopo i rilievi sul Ponte sullo Stretto. Piantedosi: “Blindato dalle cosche”
26-05-2025, 07:48
Conciliare la doverosa lotta alla Mafia alla necessità di rendere più snelli i controlli ad una infrastruttura che il Meridione attende da decenni. E che porterà migliaia di posti di lavoro. Negli ultimi giorni il Ponte sullo Stretto è tornato di stretta attualità. Al centro del dibattito una diversa visione di un passaggio sul quale il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha chiesto al governo massima attenzione. Il Quirinale ha sollevato dei rilievi sul decreto Infrastrutture approvato dal Consiglio dei ministri lunedì scorso. Il Colle, infatti, avrebbe espunto la norma sull'antimafia per il Ponte sullo Stretto contenuta nel provvedimento. Mattarella avrebbe espresso il timore che si possano, indirettamente, creare interferenze con le indagini in corso. Di parere diametralmente opposto i tecnici del Mit che lo riterrebbero nella sostanza «un duro colpo proprio alla lotta contro la criminalità» per un'opera fortemente voluta dal ministro Matteo Salvini. «Trasferiamo la procedura di realizzazione del Ponte sullo Stretto alla struttura per la prevenzione antimafia presso il Viminale, centralizzando gli esiti dei controlli e della gestione degli appalti alle prefetture, alle istituzioni», aveva detto lunedì il ministro degli Interni, Matteo Piantesodi, spiegando che la struttura «sta lavorando da tempo sulle opere di Milano-Cortina, sulla ricostruzione dei vari terremoti». Una diversa visione della vicenda che non ha creato il casus belli, come sperato dalla sinistra, ma ha certamente impegnato uffici tecnici e politici per cercare una quadra, un punto di caduta che accontenti il Quirinale, ma, al tempo stesso, possa rendere più fluido possibile lo svolgimento dei lavori per il Ponte. E così la Lega ha deciso di preparare l'emendamento al decreto Infrastrutture per reintrodurre, in una nuova forma, le norme antimafia cancellate dal Quirinale. Il ministero ha fatto sapere che «sono allo studio i modelli più rigidi» che garantiranno il massimo contrasto ad eventuali infiltrazioni della criminalità organizzata. Matteo Salvini ha assicurato che non è in atto alcuno scontro: «L'interlocuzione con il Colle è diretta. Il parlamento troverà la formula per garantire che ci sia la trasparenza e il controllo». Nel frattempo, proprio ieri, il segretario del Carroccio ha lanciato il tour antimafia e nei prossimi giorni, in vista del via ai lavori del Ponte sullo Stretto, sarà sia a Messina che a Reggio Calabria per incontrare le istituzioni e ribadire il massimo impegno per contrastare la criminalità in occasione della più rilevante opera infrastrutturale immaginata in Europa nei prossimi anni. «Salvini è già al lavoro anche sul Decreto infrastrutture - si legge in una nota del Mit - in fase di conversione c'è massima disponibilità ad accogliere suggerimenti per migliorare i già ottimi passi in avanti su governance dei porti o riforma delle concessioni autostradali con l'obiettivo di tutelare i cittadini e contenere i pedaggi». Sul tema, ieri pomeriggio, è intervenuto nuovamente Piantedosi, nell'ambito dell'incontro denominato "Povertà, concentrazione di ricchezza, immigrati e sicurezza", al Festival dell'economia di Trento. Sul ponte sullo stretto ci sono state delle «sbavature metodologiche che abbiamo praticato in questa circostanza ma siamo tutti orientati a creare il sistema migliore, e lo faremo, per preservare l'opera da interessi criminali. Ci sono state polemiche per dei fraintendimenti. Probabilmente - ha osservato - c'è stato un deficit di comunicazione che ascrivo anche al contributo della mia personale attività. Questa volontà di ergere una barriera granitica ha fatto si che noi approvassimo in Consiglio dei ministri, senza rispettare alcuni circuiti informativi che solitamente si fanno, di solito i provvedimenti adottati in via d'urgenza vengono mandati al Quirinale. Abbiamo quindi commesso un errore di metodo». Poi però ha lanciato un messaggio di rassicurazione: «Saremo assolutamente inflessibili, stiamo ragionando per innalzare una barriera assoluta rispetto a questa possibilità dell'intromissione dei circuiti e degli interessi criminali su quella che sarà la realizzazione del ponte».
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