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Salvini rieletto segretario della Lega. “Basta giustizia politica”, torna l'ipotesi Viminale
07-04-2025, 07:43
È un autentico bagno di folla quello che ieri mattina ha confermato Matteo Salvini alla guida della Lega. La Fortezza da Basso di Firenze è piena di ministri, parlamentari, consiglieri regionali, ma anche tanti elettori che ancora oggi credono fermamente nel “Capitano”. Il ministro dei Trasporti è stato confermato segretario della Lega, in carica fino al 2029. L'ha deciso il congresso federale del partito approvando, per acclamazione, la sua candidatura. Per effetto del nuovo statuto il suo mandato durerà 4 anni. Salvini è stato eletto per la prima volta nel 2013 e per lui è la terza conferma. Oltre un'ora di intervento, interrotto, spesso e volentieri, da applausi e urla. Salvini, da leader navigato, non si è sottratto alla richiesta del partito di tornare a fare il ministro dell'Interno. «Sono a disposizione. Matteo Piantedosi è un amico ed è un ottimo ministro, è stata persona leale, di fiducia, di parola. Questo è un congresso di partito e i partiti fanno politica e non è mio piacere – ha scandito il vicepremier - è mio dovere ascoltare quello che il mio partito, quello che i sindaci, quello che gli elettori ci chiedono e quindi sapendo che Matteo è e sarà un amico e un grande uomo di Stato, di quello che mi avete chiesto, con serenità parlerò sia con lui, che con Giorgia Meloni, perché io sono a disposizione dell'Italia e della Lega, senza avere smanie». Il segretario del Carroccio ha poi ricordato un amico che, oggi, non c'è più. «C'è un'altra persona che se fosse qui avrebbe molte cose da dire: Silvio Berlusconi. Grazie Silvio per quello che hai fatto e per quello che hai lasciato, e cerchiamo, insieme agli alleati, di portarlo avanti. Berlusconi era un uomo di pace che avvicinava i popoli e scaldava i cuori». Molto apprezzato il videomessaggio di Giorgia Meloni. «Stiamo governando nel momento probabilmente più difficile dal Dopoguerra ad oggi. Affronteremo anche il tema dei dazi, con determinazione e pragmatismo, senza allarmismi. Torneremo a chiedere con forza all'Europa di rivedere le normative ideologiche del Green Deal e l'eccesso di regolamentazione in ogni settore». Ma la due giorni della Lega è stata anche l'occasione per parlare di economia. E di sovranità energetica. «Sul nucleare, certo che è un sì, ma va fatto subito, ci vuole coraggio. – ha affermato il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini - È l'unico modo per salvare l'industria italiana». Tra le varie mozioni approvate, una delle più significative è certamente quella che riguarda la scuola e che «impegna il congresso a sostenere, in vista della prossima legge di bilancio, ulteriori e significativi stanziamenti per accrescere il riconoscimento sociale e l'attrattività della professione docente al fine di proseguire l'azione di valorizzazione economica del personale scolastico, già avviata dai ministri Valditara e Giorgetti». Uno dei momenti più iconici della mattinata di ieri è stato certamente rappresentato dalla consegna a Vannacci della tessera della Lega. «Andremo avanti insieme – ha detto dal palco il Generale - Ringrazio gli entusiasti che ci danno coraggio, ringrazio i critici perché la critica è il concime del progresso e ringrazio i perplessi perché ciò che non ci uccide ci rende più forti».
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