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Santa Marta è troppo cara. Papa Leone torna al Palazzo Apostolico
Oggi 25-05-25, 08:16
I primi passi di Leone XIV alla guida della Chiesa stanno ampiamente soddisfacendo le aspettative dei cardinali che lo hanno eletto. Gli eminentissimi cercavano sì un buon pastore, ma ancor più confidavano che il nuovo pontefice potesse riequilibrare quella forma di governo che sotto il pontificato di Bergoglio aveva assunto derive autoritarie e destabilizzato clero e fedeli con numerosi atti ritenuti fin troppo arditi. Leone ha innanzitutto ristabilito - con gentilezza ma con fermezza - la dignità propria spettante al Sommo Pontefice con gesti piccoli ma significativi. Il nuovo Papa accetta di buon grado il baciamano come forma di rispetto e riverenza ma guai a chiedergli un selfie, simbolo di una decadenza pop a cui Bergoglio si era ampiamente assuefatto. Pure l'aspetto esteriore è tornato quello che si confà al successore di Pietro, con un abbigliamento più consono e formale: il Papa indossa l'abito corale (rocchetto e mozzetta rossa sopra la talare) nelle occasioni formali e porta quotidianamente l'anello del Pescatore ricevuto domenica scorsa. Inoltre, fin dalla sera dell'elezione Leone non dorme a Santa Marta, preferendo soggiornare temporaneamente nella casa abitata da cardinale a Palazzo Sant'Uffizio. Il Papa ha rotto i sigilli dell'appartamento pontificio al terzo piano del Palazzo Apostolico visionando le stanze dove tutti i predecessori hanno vissuto dal 1870 al 2013 e dove intende stabilirsi non appena i necessari lavori di ristrutturazione saranno stati effettuati. Durante i dodici anni di permanenza a Santa Marta Francesco ha innanzitutto causato diversi problemi di ordine pubblico e sicurezza ma anche economici. I famosi «cinquanta metri quadrati» in cui Bergoglio soggiornava nell'albergo destinato ai cardinali in Conclave sono via via diventati numerose stanze fino ad occupare l'intero secondo piano. Una cucina, un salone di rappresentanza, una cappella privata e diversi locali per i più stretti collaboratori sono stati approntati negli ultimi anni, rendendo gli spazi di Santa Marta adibiti al pontefice ben più ampi dello storico appartamento papale. Tutto ciò ha comportato numerosi lavori ma soprattutto manutenzione, per non parlare del raddoppio della sicurezza che comunque al Palazzo Apostolico dev'essere garantita rendendo necessaria l'assunzione di nuovi agenti della gendarmeria e l'arruolamento di numerose guardie svizzere in più rispetto al passato. I costi dell'operazione tutt'altro che pauperistica sono lievitati negli anni, raggiungendo nell'ultimo periodo del regno di Francesco la cifra iperbolica di quasi duecentomila euro al mese per la gestione di Santa Marta. Leone ha deciso quindi di svolgere la sua funzione con dignità e saggezza: vivrà dove i Papi hanno sempre soggiornato e Santa Marta tornerà al suo uso ordinario.
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