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Schlein e i big travolti dagli scandali, il beneficiario si chiama Giuseppi
24-07-2025, 14:24
C'è l'inchiesta nelle Marche (a poche settimane dal voto) che coinvolge l'ex sindaco di Pesaro nonché probabile candidato Governatore del Campo Largo Matteo Ricci. Ma c'è anche lo sconquasso sull'edilizia a Milano che è già costato il posto all'assessore Tancredi, con il sofferto discorso del sindaco Sala in consiglio comunale. E c'è Torino, dove esponenti importanti della coalizione che sostiene la giunta di Stafano Lo Russo hanno a che fare con la cooperativa Rear, oggetto di un'inchiesta avviata nel 2023. Insomma, su vari fronti figure di spicco del PD (e dintorni) devono fare i conti con ipotesi di reato (da dimostrare, sia chiaro) che però tutto fanno tranne che restare confinate nella loro dimensione originale (cioè quella giudiziaria), finendo per sconfinare, pressoché immediatamente, in quella politica. Ciò conduce a due domande importanti, cui proveremo a dare risposta. Ecco la prima: perché accade tutto questo? Risposta assai complessa, ma che contiene una verità semplicissima: perché a sinistra l'uso politico della giustizia è in vigore da trent'anni e più ed è sempre stato utilizzato come strumento di lotta politica contro l'avversario di turno (a volte anche interno, come nel caso di Matteo Renzi). E poi la seconda: a chi giova? E qui la vicenda si fa assai interessante, per il semplice fatto che c'è un potenziale beneficiario di queste difficoltà del PD, un beneficiario che ha nome e cognome: Giuseppe Conte. L'ex premier, infatti, non ha mai smesso di agire in vista di un solo obiettivo, cioè guidare il governo del Campo Largo in caso di vittoria nel 2027, operazione fattibile solo con consensi per il Movimento superiori o comunque assai vicini a quelli del PD. Ecco, quindi, che il vero avversario di Elly Schlein in questa fase è proprio lui, il leader (incontrastato e incontrastabile) di quello che fu il Movimento di Beppe Grillo, ormai relegato alla funzione di padre (nemmeno) nobile. Lo si è visto bene negli ultimi sondaggi (anche quello pubblicato in settimana su questo giornale), che indicano una tendenza precisa: il PD perde consensi, il M5S ne guadagna. In buona sostanza succede quanto segue: se il "partitone" della sinistra soffre sul fronte giudiziario (dovendo peraltro barcamenarsi tra un garantismo che non gli appartiene per cultura e la difesa d'ufficio dei propri amministratori), l'alleato-concorrente gode, figlio purissimo di quella cultura del sospetto (se c'è un'indagine qualcosa di vero ci sarà) che è sempre buona per raccogliere consensi nell'Italia distratta e borbottona che ben conosciamo. Altro che sfida con Giorgia Meloni. Per ora (e probabilmente a lungo) la vera battaglia di Elly Schlein è con il suo riottoso (ma numericamente indispensabile) alleato. E come tutte le guerre fratricide sarà senza esclusione di colpi.
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