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Referendum, Meloni manda in tilt le opposizioni: "Vado a votare e non ritiro la scheda"
02-06-2025, 21:34
"Vado a votare e non ritiro la scheda. È una delle opzioni". Giorgia Meloni rompe così il silenzio in vista del referendum dell'8 e 9 giugno su lavoro e cittadinanza. Nel giorno in cui, come ricordato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nel 1946 "il libero voto del popolo italiano per la Repubblica - con la partecipazione, per la prima volta, delle donne - coronò la lotta di Liberazione dal nazifascismo, e fu premessa della Costituzione", la premier fa sapere che si recherà al seggio ma non contribuirà al raggiungimento del quorum. Arrivando ai Fori Imperiali per la Rivista Militare in occasione della Festa della Repubblica, dopo aver reso omaggio al Monumento del Milite Ignoto all'Altare della Patria in piazza Venezia assieme al Capo dello Stato e alle più alte cariche istituzionali, la presidente del Consiglio dà un'indicazione precisa. L'opzione richiamata dalla premier in effetti è espressamente menzionata nelle 'Istruzioni per le operazioni degli uffici di sezione' redatte dal Ministero dell'Interno in vista della prossima consultazione. L'elettore che "rifiuta di ritirare tutte le schede - si legge nel documento - non può essere considerato come votante e non deve quindi essere conteggiato tra i votanti della sezione". La scelta della presidente del Consiglio innesca a stretto giro la dura critica dell'opposizione. Il leader M5S, Giuseppe Conte, afferma infatti che "indigna ma non stupisce che Meloni non ritirerà la scheda e quindi non voterà al referendum in cui si sceglie se aumentare i diritti e le tutele dei lavoratori". "È vergognoso - sottolinea - che questo messaggio di astensione rispetto a una scelta importante arrivi da un Presidente del Consiglio il 2 giugno, giorno simbolo di un Paese che sceglie la Repubblica, della prima volta per le donne ammesse a un voto nazionale". Per la segretaria del Pd, Elly Schlein, "Meloni prende in giro gli italiani dicendo 'vado a votare ma non voto'. Anziché dire se è favorevole o contraria ai 5 quesiti su lavoro e cittadinanza, conferma che vuole affossare i referendum e che teme il raggiungimento del quorum perché non ritirare le schede equivale a non votare. Meloni ha paura della partecipazione e di dire la verità che è sotto gli occhi di tutti: è contraria a contrastare la precarietà e migliorare la legge sulla cittadinanza". All'attacco anche i leader di Avs, Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni. Il primo dichiara che con le parole della premier "la lista dei sabotatori del referendum è completa. La destra organizza il sabotaggio della democrazia. Se anche la presidente del Consiglio è costretta ad annunciare che non ritirerà le schede, con l'obiettivo di non far raggiungere il quorum, significa una sola cosa: hanno paura della vittoria, perché sanno che il quorum può essere raggiunto". Secondo il leader di SI, invece, "Meloni ha tempo da perdere per prendere in giro gli italiani. Ma le persone comuni invece non hanno né tempo né occasioni né diritti da buttare. L'8 e il 9 giugno andranno al seggio e non faranno la pantomima vergognosa di non ritirare la scheda". Per Riccardo Magi la dichiarazione dell'inquilina di palazzo Chigi, "è furba ma falsa perché non si può andare a votare non ritirando le schede di alcun referendum. Un invito di fatto all'astensione quindi, che fa impallidire soprattutto perché fatto durante la cerimonia del 2 giugno, quando gli italiani con un referendum scelsero la Repubblica".
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