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"Sempio ha perso la casa", la denuncia di Lovati. E spunta un nuovo "incubo"
Oggi 30-06-25, 10:50
Indagato, di nuovo, a 18 anni dal delitto di Chiara Poggi a Garlasco. La vita di Andrea Sempio è stravolta, afferma uno dei suoi avvocati, Massimo Lovati intervistato da La Provincia Pavese. L'allora 19enne è indagato per omicidio in concorso nelle nuove indagini della procura di Pavia aperte mentre Alberto Stasi è in carcere con una condanna definitiva per l'omicidio della fidanzata. Lovati torna a ribadire che "ancora non sappiamo quali indizi concreti ci sono a carico del mio assistito. Questa inchiesta è inconsistente", attacca. L'avvocato critica anche la "gogna mediatica" nei confronti dell'indagato che ha avuto pesanti ripercussioni: "Andrea Sempio ha già perso la casa, ora rischia di perdere anche il lavoro". Non solo. Sempio avrebbe subito "danni incalcolabili, e non mi riferisco certo a quelli economici per pagare avvocati e consulenti, che pure ci sono. Mi riferisco al rischio che gli resti attaccata addosso comunque l'etichetta del sospettato, di quello che ha qualcosa da nascondere, anche se l'indagine dovesse finire archiviata", denuncia Lovati he risponde anche a un amico di Sempio, Mattia Capra, che ha detto: se si è innocenti non si deve avere paura delle indagini. "Si faccia indagare Capra e poi ne parliamo. La pressione in un caso come questo è insopportabile", risponde Lovati. Ma perché Sempio ha perso la casa, come detto da Lovati? "Il proprietario di casa a Voghera ha detto che non era più opportuno rinnovargli il contratto, perché c'erano troppi giornalisti appostati", dice il legale secondo cui il 37enne rischierebbe anche il posto di commesso: "Anche al lavoro non è un bel periodo. La gente è cattiva, sospettosa. Una indagine come questa può distruggere una persona". In ogni caso, Lovati contesta alla base l'inchiesta dei pm pavesi. A partire dal Dna sulle unghie di Chiara alle voci di un nuovo testimone, forse una donna: "Ho sentito questa voce anche io, ma non so nulla, non so se esiste davvero il testimone, che poi mi dicono essere forse una donna. Comunque come abbiamo affrontato l'incubo del Fruttolo, dove alla fine il Dna di Sempio non c'era, affronteremo anche questa". Allo stesso modo Lovati è dubbioso che qualcosa emerga dagli oggetti portati da un muratore egiziano ai carabinieri anni fa. Ma anche se si andasse a processo, l'avvocato di Sempio è sicuro di come andrebbe a finire: "Il capo di imputazione in cui viene contestato a Sempio il concorso con altri o con Stasi è un escamotage che non può stare in piedi. Se andiamo a giudizio con questo capo di imputazione l'accusa è nulla. Voglio proprio vedere che ne penserà il giudice".
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