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Silvia Salis davanti a Schlein e Conte: nei sondaggi l'anno zero del campo largo
Oggi 08-12-25, 14:49
Spoiler: non finirà bene. C'erano una volta due viandanti che cercavano la terra promessa, ma a forza di farsi sgambetti, si eliminarono a vicenda. La parabola di Elly Schlein e Giuseppe Conte: i due eroi del campo largo che vogliono giocare la Champions League contro Giorgia Meloni. I «bomber» hanno cominciato la partita da mesi; d'ora in avanti il gioco si fa duro. Le condizioni non sono delle migliori: Elly Schlein ha un incendio in casa, e le fiamme che stanno circondando il Nazareno minacciano di crescere. L'assemblea nazionale convocata a Roma per domenica prossima rischia di trasformarsi in un ring, colpi proibiti a go-go. Giuseppe Conte, dall'altra parte, ha un problema molto contingente: è inchiodato poco sopra il 10% e non riesce a crescere, neanche dove ha un candidato con la maglia di capitano, come è successo in Campania con Roberto Fico. Il clima spinge agli estremi: nella Capitale da giorni infuria la polemica sulla fiera Più libri più Liberi, responsabile di avere tra gli stand l'editore Passaggi al Bosco. A sobillare la gauche un regista scrupoloso: Mattia Tombolini, direttore della Momo edizioni (editore di Zerocalcare), esponente di rilievo della sinistra radicale romana, e assistente dell'eurodeputata Ilaria Salis. Per altri versi, lo stesso trattamento riservato a Graziano Delrio sul disegno di legge sull'antisemitismo: estremisti sugli scudi e «bastonate» al senatore che dissente dal mantra della Casa Madre. Insomma, tra fulmini e saette, la storia dei quasi amici andrà avanti ancora per un po': la segretaria Pd avanza a spallate, il leader di via di Campo Marzio si distingue per crearle confusione in casa. Poi arriverà marzo e il referendum sulla separazione dei giudici, vero snodo di questa disfida. La premiata coppia Schlein & Conte era partita a tutta birra: «Vogliono annettersi il sistema giudiziario». Sembravano le premesse di una campagna elettorale scoppiettante e invece poi più niente: i due sono quasi scomparsi. Comunque, troppo tardi per cancellare le tracce: se vincessero i Sì, è molto probabile che si apra il pubblico processo di piazza. Un po' come successe nel 2002 con Nanni Moretti a Piazza Navona: «Con questi dirigenti non vinceremo mai». A più di venti anni di distanza, una schiera di maître à penser potrà dire: «Ve lo avevo detto io che con questi andiamo a sbattere». Nel frattempo altra miccia sul fuoco: il sondaggio di Bidimedia che per la prima volta incorona Silvia Salis come sfidante più gradita alla carica di candidato presidente della coalizione di sinistra. La sindaca di Genova al 31% stacca di un punto l'avvocato 5 stelle fermo al 30%. La più indietro di tutti é, ancora una volta, Elly Schlein al 27%. L'ex lanciatrice di martello per ora è il segreto di Pulcinella del transatlantico, il frutto proibito dei capannelli, di lei si dice che é ambiziosissima e attenta a non fare altri passi falsi. Uno lo fece mesi fa: diventarono troppo frequenti le sue comparsate televisive, tanto da mettere in agitazione il Nazareno che accese i riflettori. Quindi la marcia indietro, Elly stai serena, resto a Genova. Naturalmente c'è anche lei ad aspettare il momento giusto e nel caso detronizzare i due leader che hanno osato troppo. Basterà pazientare qualche mese, ed entrare nelle idi di marzo, la stagione dei Bruto. L'eventuale vittoria dei Si potrebbe essere la tempesta perfetta. L'anno zero del campo largo.
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