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Sinner è "illegale" ed umilia Ruud: il numero uno vola in semifinale con un match travolgente
Oggi 15-05-25, 20:18
“Demolition man” è tornato per davvero, forse ancora più forte di prima. Jannik Sinner spazza via il campione in carica di Madrid Casper Ruud con il punteggio eloquente di 6-0, 6-1 in 1 ora e 4 minuti di gioco. Un quarto di finale, quello giocato nell'arena di casa del Foro Italico, che gli appassionati di tennis italiano non dimenticheranno presto. Un tennista così dominante nel nostro Paese non è mai esistito. Più che una partita, è stata un'esercitazione attacco contro difesa, un match tra due categorie differenti. Eppure, di fronte, c'era uno dei giocatori più in forma del circuito, numero 7 del ranking mondiale, a suo agio come pochi sulla superficie degli Internazionali Bnl di Roma. Ad attendere Jannik in semifinale ci sarà l'americano Tommy Paul, che ha sconfitto in due set Hurkacz. Sarà la quinta partita dopo lo stop di tre mesi. Sempre che qualcuno creda ancora che si sia fermato. Ruud teme Sinner, memore dei precedenti tra i due, forse anche un pelino troppo. Come da sceneggiatura del peggior film dell'orrore, il norvegese senza neanche aver avuto il tempo di realizzare è già sotto di un set: il parziale di 25 punti a 7 racconta solo in parte quanto è successo nei primi 27 minuti di partita. Perché non rende appieno la sensazione di strapotere fisico e mentale mostrata in campo dal numero uno del mondo. Sinner emana un'aura di onnipotenza tennistica che ha davvero pochi precedenti, se si pensa che di fronte c'è uno dei giocatori più in forma del circuito, uno specialista della terra. Tanto che il pubblico del Centrale del Foro Italico, pur tifando il beniamino di casa, non riesce a non empatizzare con l'imbarazzo provato dal suo avversario e cerca di incoraggiarlo con qualche applauso prima dei suoi servizi. Il primo set, però, è già in archivio. E il rumore che fa la pallina quando impatta con la racchetta di Sinner non lascia presagire nulla di buono per il futuro del match di Ruud. Che infatti, nonostante un primo game nel quale cerca di aggrapparsi disperatamente alla sua prima di servizio, è costretto di nuovo a cedere la battuta sotto i colpi disarmanti di Sinner. Che già a partire dalla risposta, sistematicamente piazzata a due dita dalla riga di fondo, prende in mano lo scambio facendo il bello e il cattivo tempo. Il campione in carica di Madrid viene da un periodo di pieno d'autostima dopo mesi di appannamento: ma con un muro di pietra dall'altra parte della rete si scioglie come un ghiacciolo al sole. E quando riesce a vincere il suo primo gioco, dopo 47 minuti di partita, annullando l'ennesima palla break, alza le braccia al cielo e ride verso suo papà Christian nell'angolo probabilmente recitando il famoso spot dell'Amaro Montenegro: “Sembrava impossibile, ma ce l'abbiamo fatta”. Perché vista la condizione di Sinner, il “cappotto” almeno è evitato. L'idolo dei Carota Boys, ignaro di tutto, prosegue la sua opera di demolizione sportiva dell'avversario, martellando come non ci fosse un domani e concedendosi lo spazio per sbagliare qualche tocco di classe. Dilaga, strappa un altro servizio all'avversario, e chiude in scioltezza. L'Italia ha due fenomeni in semifinale: l'elegante Musetti e il cyborg Sinner. Quanto sarebbe bello si ritrovassero uno contro l'altro domenica.
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