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Spiagge, Salvini: "Indennizzi ai balneari che perdono la licenza. Via alla modifica del codice della navigazione"
Oggi 09-10-25, 18:20
Se l'Europa intende "consegnare le spiagge italiane ad alcune lobby e multinazionali", la Lega si batterà fino in fondo per "difendere il lavoro di migliaia di piccole imprese". Il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini ha incontrato oggi gli imprenditori balneari nell'ambito del Salone del turismo di Italian exhibition group in corso a Rimini, spiegando che il nuovo decreto indennizzi, bocciato dall'Europa, sarà pronto entro la fine dell'anno, andando anche a modificare il Codice della navigazione. E consigliando agli Enti locali di attendere prima di pubblicare i bandi di gara per l'assegnazione delle concessioni demaniali marittime. "C'è un contenzioso aperto con l'Unione europea che, con le guerre in corso, si preoccupa di licenziare i balneari", ma "noi teniamo duro perché il comparto porta 100 milioni di turisti in Italia e 10 miliardi di euro di ricchezza". A Salvini l'altro giorno è arrivata una nuova lettera dalla Commissione Ue, secondo la quale "chi ha lavorato per trent'anni non va indennizzato neanche con un centesimo", ha spiegato lui. Così ieri in Consiglio dei ministri ha portato la proposta per riconoscere a chi non vorrà continuare l'attività "un indennità a carico del subentrante per tutti gli investimenti non ammortizzati. Vediamo chi avrà la testa più dura", ha aggiunto, precisando che il nuovo decreto "contiene lo stesso principio, vale a dire che c'è tempo fino al 2027-2028 per elaborate dei bandi seri, fatti bene, con degli indennizzi veri per chi non avrà più la concessione". C'è anche l'intenzione, ha poi sottolineato, di intervenire sull'articolo 49 del Codice della navigazione che "prevede indennizzi zero e che lo Stato pigli tutto il frutto del lavoro di questi Imprenditori". Modificandolo si toglierebbero "gli appigli normativi per il ricatto di Bruxelles", permettendo che si svolgano gare regolari, con attenzione soprattutto per le piccole imprese, l'adeguamento del canone e impedendo il monopolio. "La linea intrapresa dalla Commissione europea "non è figlia di ignoranza, ma di interessi economici precisi", ha concluso Salvini. "L'obiettivo della battaglia è permettere investimenti e se siamo compatti lo portiamo a casa, presentandoci nel 2028 nella migliore condizione possibile". "Inaccettabile e incomprensibile il tentativo della burocrazia europea di negare un indennizzo agli imprenditori che dovessero perdere la concessione - ha dichiarato Antonio Capacchione, presidente del Sindacato Italiano Balneari Fipe/Confcommercio -L'indennizzo per gli imprenditori balneari è previsto non solo nel decreto legge 31 frutto dell'accordo dell'allora ministro Raffaele Fitto con la Commissione europea, ma anche dalla precedente legge 118 del 2022 del governo Draghi. Inaccettabile che tutte le aziende italiane abbiano un valore anche economico tranne quelle balneari". "Ricordiamo - ha aggiunto Capacchione - che il "prodotto mare" con il 39,2% di presenze costituisce la parte più rilevante e preziosa del turismo italiano. Un comparto economico importante per l'economia del nostro Paese con l'11% del Pil e il 13,% di occupazione. E che quest'anno ha registrato un incremento presenze del 5,7% rispetto al 2024. È paradossale che il nostro settore, strategico per l'economia del Paese, debba essere ancora disciplinato dal Codice della Navigazione del 1942. Bene la decisione del Governo, annunciata dal ministro Salvini, di rivedere l'articolo 49 che dà, alla scadenza delle concessioni, le nostre aziende allo Stato senza nessun indennizzo".
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