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Stadio di Udine zona rossa, massima allerta per Italia-Israele
14-10-2025, 08:22
Trasformare il calcio in un'arena ideologica. É l'obiettivo dei ProPal che oggi a Udine manifesteranno contro Italia-Israele, partita di qualificazione ai Mondiali 2026. Diecimila i manifestanti attesi e un dispositivo sicurezza messo a punto nei giorni scorsi e che prevede una presenza massiccia di forze dell'ordine, con rinforzi inviati nel capoluogo friulano. L'attenzione sarà massima, soprattutto quella dedicata agli spostamenti della squadra israeliana, dall'arrivo in aeroporto al pernottamento in albergo. Il corteo, organizzato dal ‘Comitato per la Palestina-Udine' che da giorni ha chiamato a raccolta i militanti, si svolgerà a poche ore dalla partita e sfilerà per circa due chilometri, mentre l'area dello stadio sarà zona rossa e blindata. L'intera città, però, da giorni vive un clima di tensione e preoccupazione per i possibili disordini che potrebbero causare i manifestanti. Il Comitato per l'ordine pubblico, infatti, oltre ad aver imposto la zona rossa attorno allo stadio, ha previsto presidi militari, reparti mobili, ambulanze e, per motivi di sicurezza, perfino la rimozione di strutture temporanee legate ad un evento enogastronomico cittadino. L'accordo per il cessate il fuoco a Gaza, la liberazione degli ostaggi e il rilascio di prigionieri palestinesi, oltre che l'accesso degli aiuti umanitari nella Striscia, infatti, non hanno modificato l'approccio del mondo pro Pal che punta al boicottaggio tout court di Israele. «Non cambia niente per noi - ha spiegato a La Presse il Comitato per la Palestina-Udine - la manifestazione di domani si basa su una serie di rivendicazioni che ad oggi non si sono realizzate: la sospensione della partita, l'esclusione di Israele dalla Uefa, la fine della complicità, sia della Figc che più in generale delle istituzioni locali e nazionali, nei confronti di Israele». L'evento calcistico al centro dell'interesse dei ProPal ha coinvolto anche Roma dove, ieri pomeriggio, una trentina di manifestanti si sono ritrovati alle 15.30 davanti alla sede della Federazione Italiana Giuoco Calcio per chiedere l'espulsione di Israele dai Mondiali. «Israele fuori dai mondiali, non si gioca con i criminali» è lo slogan gridato in via Allegri dove hanno sventolato la bandiera della Palestina e mostrato un cartellino rosso. «Circa 400 calciatori palestinesi sono stati uccisi dal 7 ottobre, come si può giocare con uno stato genocida? La partita di domani va annullata. La Fifa non può dire che non fa politica perché si è affrettata ad estromettere la Russia. Israele è impunita da sempre e si può permettere di farlo per la copertura diplomatica che riceve» ha gridato un manifestante. E mentre a Udine si giocherà la partita, i movimenti ProPal della Capitale hanno organizzato ulteriori forme di protesta contro il match Italia-Israele. L'appuntamento è fissato per questa sera alle 20.45 a Piramide. «Mentre a Udine si giocherà Italia-Israele, noi saremo in campo, ma dalla parte giusta - si legge nei post sui profili social - Abbiamo organizzato a Roma la prima partita simbolica per i diritti umani, in sostegno al corteo che si terrà a Udine per il boicottaggio del match ufficiale. Personaggi di riconosciuta fama del mondo dello spettacolo e non, associazioni palestinesi e la marea popolare che in nome della Palestina Libera ha bloccato tutto nei precedenti giorni, si uniranno in un'unica voce per un incontro sul campo che chiede lo stop al genocidio e la libertà per la Palestina. L'evento è aperto a tutti: vieni con la tua bandiera, il tuo striscione, la tua voce». Il clima rimane caldo, quindi, non è solo a Udine. Dietro il movimento ProPal, infatti, si muove un mosaico di sigle, collettivi universitari, gruppi antagonisti, centri sociali e attivisti islamici che usano la causa palestinese come collante di una nuova opposizione di piazza. È la saldatura che ogni volta riempie le piazze con slogan che partono dalla “solidarietà” e finiscono nell'odio identitario.
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