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Stefano Boeri, chiesto l'arresto a Milano. Dal Bosco verticale alla politica: chi è
27-01-2025, 18:36
La Procura di Milano ha chiesto la misura cautelare gli arresti domiciliari per gli architetti Stefano Boeri e Cino Zucchi, nelle vesti di componenti della commissione giudicatrice, accusati di turbativa d'asta aggravata nell'ambito dell'inchiesta relativa al progetto per la realizzazione della Biblioteca europea di informazione e cultura. Il gip Luigi Iannelli ha fissato gli interrogatori preventivi per il 4 febbraio. Le due archistar erano stati perquisiti con altre persone lo scorso 11 ottobre dal nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza. Entrambi - secondo quanto riportato dal decreto di perquisizione - «turbavano» la procedura di selezione del progetto per la realizzazione della Beic perché avrebbero «affermato falsamente l'assenza di posizioni di potenziale conflitto di interesse nella 'dichiarazione di conferma di assenza di situazioni di incompatibilità e di conflitto di interesse' espressamente richiesta ai commissari dall'art. 16 del Bando di gara e presentata alla stazione appaltante (il Comune di Milano, ndr)». Dall'analisi della documentazione sequestrata i pm Paolo Filippini, Mauro Clerici e Giancarla Serafini, coordinati dalla procuratrice aggiunta Tiziana Siciliano, la loro posizione si sarebbe aggravata. Oltre alle due archistar è stata avanzata la richiesta di arresti domiciliari anche per Pier Paolo Tamburelli dello studio Baukuh, uno di quelli facente parte del raggruppamento risultato vincitore del concorso. «Sono sorpreso e molto turbato. Attendo con fiducia l'incontro con il Giudice per le indagini preliminari, allo scopo di poter finalmente chiarire la mia posizione», dichiara Boeri. La Procura di Milano motiva la richiesta di domiciliari con le esigenze cautelari del pericolo di inquinamento probatorio, in particolare della possibilità di crearsi un alibi, e della reiterazione del reato. L'ipotesi è che ci sia stato un conflitto di interessi tra commissione e vincitori della gara di progettazione. In particolare, l'inquinamento delle prove potrebbe arrivare per i pm Serafini, Clerici e Filippini dai «rapporti talmente capillari» tra i principali indagati del procedimento indicati come Boeri, Zucchi, Tamburelli, Lunati (tutti architetti) «tale da agevolare una costante comunicazione anche con gli altri componenti della commissione giudicatrice risultati estranei alla condotta illecita e con altri soggetti coinvolti nell'indagine e allo stato non oggetto di attività di perquisizione e sequestro, in primo luogo l'indagato Tamburelli». Se lasciati in libertà, è la tesi degli inquirenti, potrebbero «comunicare tra loro, precostituirsi un alibi sulla accertata loro presenza in un dato luogo in un dato giorno (si pensi nel caso di specie a Boeri presente nei pressi dell'abitazione di Tamburelli la notte prima dell'aggiudicazione della gara) e/o concertare eventuali linee difensive, anche al fine di giustificare il comportamento della Commissione giudicatrice i cui singoli membri hanno espresso votazione assolutamente indistinte». Da sette anni presidente della Triennale, professore di lungo corso al Politecnico, l'archistar Stefano Boeri, nato a Milano nel 1956, nel capoluogo lombardo è conosciuto da tutti. Così come lo è il suo 'Bosco verticale', grattacielo icona dell'area di Porta Nuova, inaugurato nel 2014. Una carriera brillante, quella di Stefano Boeri, figlio della designer Cini Boeri e fratello dell'economista Tito e del giornalista Sandro. Milanese di nascita, Stefano Boeri si laurea in Architettura nel 1980 al Politecnico di Milano. Nove anni più tardi consegue il dottorato di ricerca in Urbanistica alla Iuav di Venezia, quindi avvia la sua carriera universitaria, diventando professore ordinario di Progettazione urbanistica al Politecnico di Milano. Da febbraio 2018 è il presidente della Triennale di Milano, vera e propria istituzione cultura nel capoluogo. Un incarico rinnovato per un secondo mandato nel 2022. Non solo architettura, Stefano Boeri, nipote di un senatore, ha anche la politica tra le sue passioni. Nel 2010 si presenta alle primarie del Partito democratico come candidato sindaco di Milano. Nella consultazione elettorale viene però sconfitto da Giuliano Pisapia, che del capoluogo lombardo diventerà primo cittadino nel giugno successivo. Alle comunali viene eletto anche Stefano Boeri, che entra nella giunta Pisapia come assessore a Cultura, Moda, Design ed Expo. Ruolo che ricopre fino al marzo 2013. Archistar di fama internazionale, nell'ottobre 2023 Stefano Boeri finisce sulle pagine dei giornali per essere indagato per turbativa d'asta nell'inchiesta della procura di Milano sull'appalto della Biblioteca europea di Informazione e Cultura (Beic) che dovrebbe sorgere in zona Porta Vittoria. Dallo studio dei documenti sequestrati 15 mesi fa derivano le esigenze cautelari che hanno portato i pm Paolo Filippini, Mauro Clerici e Giancarla Serafini a richiedere gli arresti domiciliari per Stefano Boeri e i colleghi Cino Zucchi e Pier Paolo Tamburelli. Una richiesta notificata, in vista dell'interrogatorio preventivo del 4 febbraio, ai legali di Stefano Boeri, che si dice «sorpreso e molto turbato». A decidere sarà il gip Luigi Iannelli.
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