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Studenti, a Roma altri 900 posti letto entro giugno 2026. Ecco dove saranno
23-04-2025, 12:40
Altri 900 posti letto per studenti a Roma entro giugno 2026, grazie a un piano del ministero dell'Università e della Ricerca finanziato dal Pnrr e attuato da Cassa depositi e prestiti, con il coordinamento urbanistico di Roma Capitale. Alcuni cantieri sono già partiti, come in viale Marconi e a Ostiense, per circa 270 posti, e altri tre sono previsti a Pietralata, Portuense e Magliana. «In alcuni casi le strutture sorgeranno ex novo - spiega l'assessore capitolino all'Urbanistica, Maurizio Veloccia - in altri si tratta di vecchi immobili che vengono riconvertiti. Per esempio in quello di viale Marconi prima c'erano uffici». Ma la caratteristica principale di questi cinque studentati, pur essendo gestiti da privati, è l'obbligo di rispondere a esigenze sociali. Il 30% dei posti infatti sarà riservato agli studenti meritevoli, individuati tramite le graduatorie del diritto allo studio, e per i primi tre anni verrà applicata la tariffa regionale (nei successivi nove salirà al 75% del valore di mercato). Su tutti gli altri è previsto per 12 anni uno sconto del 15% sul valore di mercato. Si tenta quindi di dare una risposta a chi vuole studiare a Roma ma non ha le possibilità per sostenere affitti privati, oltretutto saliti alle stelle. Di recente il Campidoglio ha commissionato al Cresme uno studio sulla domanda abitativa da cui si evidenzia un fabbisogno pregresso di cinquemila alloggi solo per gli studenti, pari circa a 16.500 giovani. Sempre secondo il Cresme, nell'ultimo anno accademico si sono immatricolati a Roma quasi 12 mila studenti non residenti nel Lazio e, più in generale, la domanda abitativa di studenti non romani è cresciuta di 30 mila unità in dieci anni. Numeri che spiegano l'orientamento sempre più spiccato degli investitori su questo tipo di residenze. Solo che in alcuni casi i progetti, più che studentati, sono «student-hotel» che non puntano certo all'utenza tipica delle residenze pubbliche. «Stiamo affrontando la questione in due modi. Il primo è favorire la realizzazione di studentati pubblici - dice l'assessore Veloccia - Da poco è stato inaugurato quello di Valco San Paolo, per 200 posti, ed è in completamento quello di Pietralata, altri 240 posti, che dovrebbe aprire entro il 2025. In più abbiamo avviato un protocollo d'intesa con Roma Tre per l'ex Mira Lanza. Inoltre con le nuove Norme tecniche di attuazione del Piano regolatore favoriamo la possibilità di realizzare studentati in tutto il sistema insediativo della città e abbiamo equiparato lo studentato agli standard aggiuntivi. Quindi un vero e proprio housing sociale, imponendo però la stipula di una convenzione con Roma Capitale per evitare distorsioni successive». Proprio il social housing è il terzo asse della strategia capitolina per rispondere alla domanda della cosiddetta «fascia grigia». Quella di chi non ha i requisiti reddituali per accedere alle case popolari ma neanche la forza economica per stare sul libero mercato. Il Cresme ha stimato una domanda pregressa di 35.370 alloggi e proprio questa platea è alla base di una delibera che verrà approvata in giunta a giorni. Tra piani urbanistici esistenti e alloggi di nuova programmazione, si prevede nei prossimi 10 anni di mettere a disposizione dell'utenza «vulnerabile» 30.462 case. Ma nell'immaginario collettivo, a causa degli abusi del passato, parlare di social housing fa suonare parecchi campanelli d'allarme. «Ci sono stati tanti progetti virtuosi ma anche situazioni distorte - conferma Veloccia - per questo bisogna costruire gli anticorpi. Intanto, con il dipartimento Patrimonio, abbiamo avviato un'azione di vigilanza per verificare la presenza dei requisiti di chi è in casa. Abbiamo comminato sanzioni a una decina di soggetti, in media di 5.000 euro ciascuna». Forse poche, ma per l'assessore «è un lavoro in progress e anche un deterrente». Il secondo anticorpo «è non affidarci completamente ai privati nella realizzazione delle opere pubbliche. Ad esempio a Torresina e Trigoria, dove si vivono da anni situazioni di grande disagio, nei prossimi mesi interverremo autonomamente». Per Torresina verranno utilizzati 3,5 milioni versati da un operatore inadempiente, ma le mire sono più alte. «Ad oggi - conferma Veloccia - abbiamo fatto richieste per 18 milioni ma stiamo verificando piano per piano e pensiamo che, alla fine, saranno molti di più». Tutto starà a riuscire a riscuoterli.
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