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Terremoto Garlasco: Stasi "sconcertato". E Venditti fa ricorso: "Non c'è prova"
Oggi 29-09-25, 15:33
"L'indagine della Procura di Brescia? Le notizie uscite ci stupiscono non poco, mi sembra un passaggio clamoroso. Come pensavamo già tutti, ci sono molte cose che non sappiamo che ha la Procura e che sta tirando piano piano fuori dal cassetto". È la considerazione del genetista Ugo Ricci, uno dei consulenti della difesa di Alberto Stasi, a proposito del nuovo capitolo d'indagine nell'ambito della riapertura del caso Garlasco che vede indagato l'ex procuratore di Pavia, ora in pensione, Mario Venditti, accusato di corruzione in atti giudiziari. L'ipotesi è che l'ex magistrato, ora direttore del Casinò di Campione d'Italia, abbia "ricevuto una somma indebita di denaro, nell'ordine di 20/30 mila euro – si legge nel decreto di perquisizione – per favorire Andrea Sempio" nell'ambito del procedimento in cui venne archiviato dall'accusa di avere ucciso Chiara Poggi. Venditti formulò una richiesta di archiviazione poi accolta dal gip che ritenne condivisibili le sue motivazioni. L'attenzione dal punto di vista delle analisi scientifiche che si stanno svolgendo nell'incidente probatorio è ora tutta puntata sul dna trovato sotto i margini delle unghie della vittima. La perita Denise Albani, nominata dalla giudice pavese Daniela Garlaschelli, è chiamata a decidere sull'utilizzabilità di quel dna e a confermare o smentire le conclusioni dello studio della Procura di Pavia, che ha ricondotto quel dna ad Andrea Sempio. "La data clou è il 18 dicembre quando finirà l'incidente probatorio – dice Ricci all'Agi –. La giudice vuole concludere entro l'anno il deposito delle perizie". Intanto gli accertamenti bancari effettuati nei mesi scorsi nei confronti dell'ex procuratore di Pavia Mario Venditti, "hanno dato esito negativo, altrimenti lo avremmo trovato valorizzato nel decreto di perquisizione" di venerdì scorso, fa sapere l'avvocato Domenico Aiello, difensore dell'ex magistrato indagato per corruzione in atti giudiziari e perquisito perché avrebbe favorito l'archiviazione nel 2017 di Andrea Sempio, nuovamente indagato per l'omicidio in concorso di Chiara Poggi, uccisa a Garlasco il 13 agosto 2007. La Procura di Brescia sostiene che tra i familiari di Sempio (non indagati) e l'ex procuratore aggiunto ci siano stati dei movimenti sospetti: la cifra della presunta corruzione si aggira - secondo quanto emerge nel decreto di perquisizione - tra i 20-30 mila euro; contanti che sarebbero stati prelevati per pagare i legali è invece la difesa sostenuta dai Sempio. Per 'scoprire le carte - nell'atto della procura si fa riferimento a bonifici, rapporti opachi e chat 'dimenticate' - l'avvocato Aiello annuncia ricorso al Riesame per vedere se ci sono altri elementi (non indicati nel decreto) su cui si regge l'accusa della Procura di Brescia che indaga quando ci sono magistrati coinvolti. In una intervista a 'Il Corriere della Sera' Giada Bocellari, la legale di Alberto Stasi, afferma che "chiaramente, anche lui è rimasto sconcertato. Anche se in questi mesi ha scelto di non seguire troppo quello che sta avvenendo. Diciamo che apprende l'indispensabile, e per il resto va avanti con la sua vita". Che pensa dell'indagine dei pm di Brescia su Venditti? "Nel rispetto della presunzione di innocenza, è un'ipotesi accusatoria che, semmai dovesse arrivare a qualcosa di più certo, ovviamente sarebbe gravissima. Per come è formulato adesso l'incolpazione, credo sia una delle peggiori accuse che possa essere mossa a un magistrato. Credo, quindi, abbia lasciato tutti abbastanza sconcertati. Ma lasciamo lavorare la Procura di Brescia", aggiunge l'avvocata.
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