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Terroristi e lupi solitari, anche il Viminale alza l'allerta: Natale blindato
Oggi 08-12-25, 07:32
Inquietudine. È il sentimento che domina gli apparati di sicurezza europei in occasione delle festività natalizie. Un filo teso che accomuna capitali e città medie, in un Continente che arriva alla stagione dei mercatini e dei concerti in piazza con un livello di allerta ai massimi da anni. A pesare non è solo la memoria degli attentati del passato (Berlino 2016, Strasburgo 2018, Magdeburgo 2024), quanto la polarizzazione generata dalla guerra tra Israele e Hamas. E così l'Europa prova a difendere la normalità delle luci e degli eventi pubblici con misure sempre più perimetrali. Ma sicurezza e atmosfera natalizia convivono solo a patto di un dispositivo permanente, fatto di sorveglianza visibile e non, controlli serrati e un pubblico invitato alla vigilanza attiva. In questo quadro l'Italia mantiene il livello di attenzione più alto. Il Viminale ha confermato per il Natale 2025 misure già introdotte durante il Giubileo: barriere antiveicolo, metal detector, dispositivi anti-drone e pattuglie aggiuntive nelle piazze dei mercatini, nei concerti e nelle cerimonie religiose. La direttiva sulla «massima vigilanza» resta valida fino all'Epifania. A Roma, in particolare, il dispositivo è stato ampliato con controlli a Termini, Vaticano e centro storico. Sorveglianza rafforzata nelle aree più frequentate e ai mercatini riconosciuti. Previsti anche monitoraggi sugli snodi del trasporto pubblico e verifiche sulla capienza durante le iniziative all'aperto. Le forze dell'ordine disporranno di uomini, reparti mobili e tecnologia anti-drone nelle zone sensibili, con la possibilità di chiusure temporanee per motivi di sicurezza. Il clima è teso perché, spiegano fonti antiterrorismo de Il Tempo, la minaccia non proviene solo da cellule strutturate ma anche da lupi solitari radicalizzati online, attratti dall'effetto emulazione e dalle tensioni internazionali. La stagione delle feste, con prevedibili affollamenti e luoghi iconici, ovvero obiettivi pragmatici o simbolici, restano un target ideale. In Francia, dove il mercato di Strasburgo resta strettamente sorvegliato dal dispositivo MICAS, il ministro dell'Interno Laurent Nunez ha predisposto maggior sicurezza ai mercatini di Natale, sottolineando che la minaccia terroristica è «molto elevata». Nella lettera inviata ai prefetti ha chiesto di mobilitare i servizi segreti «per individuare, prevenire e, se necessario, contrastare le minacce terroristiche». Persino il concerto di Capodanno sugli Champs-Élysées è stato annullato. Al suo posto solo video-mapping e fuochi d'artificio, con un perimetro di sicurezza rigido. La Germania, dal canto suo, vive un equilibrio fragile. Dopo l'attacco del 2024, Magdeburgo ha riaperto il mercato con un piano di sicurezza completamente riscritto, mentre altre località avrebbero scelto di cancellare gli eventi, incapaci di sostenere i nuovi requisiti tecnici. Un elemento, quello dei costi della sicurezza, che pare caratterizzare molto piccole e medie città in tutta Europa. Anche in Belgio non va meglio. Il livello di allerta 3 su 4 rimane invariato a Bruxelles e Liegi, con polizia visibile, unità cinofile e dispositivi antiram. L'Austria schiera agenti armati e testa per la seconda volta il protocollo City-Safe, che prevede avvisi geolocalizzati via app. Nel Regno Unito, invece, prosegue l'implementazione del Martyn's Law, la nuova normativa antiterrorismo entrata in vigore ad aprile 2025, che obbliga gli organizzatori di eventi ad adottare piani di emergenza e monitoraggi in tempo reale. Spagna, Portogallo, Polonia e Repubblica Ceca hanno riattivato i propri piani di sicurezza stagionali con pattuglie armate, controlli agli accessi e barriere mobili.
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