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Tra Resegone e Lago: Lecco nel cuore delle Olimpiadi invernali 2026
05-09-2025, 14:52
Ci sono progetti capaci di unire i territori con un filo invisibile, fatto di valori, storie e passione condivisa. “Il cuore dei Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali Milano-Cortina 2026” è stato uno di questi: un'iniziativa voluta da Regione Lombardia per avvicinare le comunità ai Giochi attraverso una staffetta simbolica che ha attraversato tutte e 12 le province lombarde. Un viaggio fatto di persone, emozioni, cultura e paesaggi, dove ogni tappa ha rappresentato una parte viva di un cuore che batte all'unisono. Il 30 agosto, questo cammino è arrivato a Lecco, città che vive in equilibrio perfetto tra acqua e roccia. Ai Piani d'Erna si è tenuto l'evento “Lecco ama la montagna”, una giornata speciale che ha celebrato i 100 anni dalla posa della croce sul Resegone, la montagna simbolo della città. È stata un'occasione intensa e partecipata, dedicata alla scoperta del territorio, con camminate inclusive, attività all'aria aperta, momenti di condivisione e racconti di vita in quota. Un invito a riscoprire, attraverso il movimento e l'incontro, la forza delle radici e il valore dell'appartenenza. A Lecco, la montagna non è solo un paesaggio: è identità quotidiana. Le Grigne, il Monte San Martino, il profilo seghettato del Resegone: ogni vetta custodisce storie, fatiche, passioni. Per gli escursionisti esperti, salire ai rifugi come il Brioschi o il Rosalba ha rappresentato un'esperienza fatta di fatica e meraviglia, ma anche di incontri autentici e panorami che hanno tolto il fiato. Allo stesso tempo, i sentieri più dolci, adatti a famiglie e camminatori di ogni età, hanno reso la montagna lecchese inclusiva e accogliente. Lecco è una terra che racconta storie. Non solo quelle scritte da Alessandro Manzoni, che qui ambientò i suoi Promessi Sposi, ma anche quelle silenziose che si leggono nell'aria del lago, nei vicoli del centro, nei riflessi dell'acqua e nei boschi che risalgono le pendici. Il lungolago, elegante e vivace, ha accolto visitatori e cittadini con la sua atmosfera rilassata, mentre Villa Manzoni, casa d'infanzia dello scrittore, ha aperto le sue porte a chi desiderava immergersi nella memoria letteraria della città. Anche i dintorni di Lecco hanno mostrato la loro bellezza discreta. A Bellano, l'Orrido, gola naturale scavata dal torrente Pioverna, ha incantato con la sua potenza selvaggia. A Varenna, gioiello affacciato sul lago, il tempo ha rallentato il passo tra le vie di pietra, i giardini di Villa Monastero, i colori tenui delle case riflesse nell'acqua. Qui, ogni angolo ha invitato alla contemplazione, alla lentezza, alla bellezza che sussurra. Non è mancata l'esplorazione dei tanti percorsi naturalistici, come il Sentiero del Viandante, antico tracciato che da Lecco arriva a Colico, attraversando borghi, uliveti, chiesette e scorci spettacolari. Per i più avventurosi, le vie ferrate delle Grigne e le salite al Resegone hanno offerto sfide avvincenti e viste che, nelle giornate limpide, hanno spaziato fino alla Svizzera. Come ogni tappa di questo cammino simbolico, anche Lecco ha raccontato la propria identità attraverso il gusto. I missoltini, gli agoni del Lago di Como essiccati e grigliati, accompagnati dalla polenta gialla, hanno restituito sapori intensi e autentici, carichi di storia. E i formaggi valsassinesi, prodotti in piccole malghe d'altura, hanno parlato di gesti lenti, saperi antichi, natura incontaminata. Gustarli dopo una camminata, magari in una baita, è stato un modo semplice e profondo di vivere il territorio. “Lecco ama la montagna” ha lasciato il segno. Non solo per ciò che si è visto e fatto, ma per ciò che si è sentito. È stata una celebrazione dello spirito olimpico, che non parla solo di sport, ma anche di comunità, cultura e identità condivisa. Lecco ha aperto il cuore, ha mostrato la sua anima e ha fatto battere più forte quello della Lombardia intera.
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