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Ucraina, l'appello di Zelensky: "Contro di noi 40 missili e 580 droni. Basta sprecare tempo"
Oggi 20-09-25, 19:23
La guerra tra Russia e Ucraina è giunta al giorno 1.035. Nella notte la Polonia ha fatto decollare i suoi jet per garantire la "massima prontezza” nelle aree confinanti con il Paese di Volodymyr Zelensky. Questa mattina il presidente ucraino ha annunciato un confronto con Donald Trump la prossima settimana, a margine dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite che si terrà a New York. Intanto fonti vicine al Cremlino hanno riferito all'agenzia stampa Bloomberg che il presidente russo Vladimir Putin ha concluso che l'escalation militare è il modo migliore per costringere l'Ucraina a negoziare alle sue condizioni, aggiungendo che Donald Trump difficilmente farà molto per rafforzare le difese di Kiev. “Contro di noi 40 missili e 580 droni” Zelensky ha riferito che gli attacchi russi hanno preso di mira Dnipro e la regione di Dnipropetrovsk, ma anche le regioni di Mykolaiv, Chernihiv, Zaporizhzhya e le comunità delle regioni di Poltava, Kiev, Odessa, Sumy e Kharkiv. "Il nemico ha preso di mira le nostre infrastrutture, - ha dichiarato il presidente ucraino in una nota diffusa nelle prime ore di questa mattina - le zone residenziali e le imprese civili”. A Dnipro, un missile con munizioni a grappolo ha colpito un condominio. Decine di persone sarebbero rimaste ferite a causa dei bombardamenti, mentre altre tre sarebbero morte. Il messaggio per gli alleati: “Basta sprecare tempo” Come riporta il The Guardian, nel primo pomeriggio di oggi Zelensky ha partecipato a un incontro con un gruppo di giornalisti, durante il quale ha esortato gli alleati a “smettere di sprecare tempo”. Inoltre ha precisato che solleciterà il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, quando si incontreranno a New York la prossima settimana, a imporre sanzioni alla Russia. Circa un eventuale incontro con Vladimir Putin, il presidente ucraino ha espresso profonda frustrazione, chiedendo che vengano imposte sanzioni al capo del Cremlino, qualora si rifiutasse di incontrarlo. Tajani: “Putin non vuole la guerra, ma provocarci sì” "La situazione è molto tesa. È ovvio che la Russia sta testando le reazioni dell'Occidente, dell'Europa, della Nato. Fa delle provocazioni veramente inaccettabili. Non credo che Putin voglia la guerra, vuole soltanto dimostrare la sua forza e far capire ai suoi che l'Europa è debole, cosa che non è. Ieri abbiamo dimostrato, grazie anche l'azione dell'Aeronautica militare italiana, che in caso di violazione dello spazio aereo c'è chi reagisce e interviene in pochi minuti. La Nato è in grado di reagire e l'ha fatto". Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani in videocollegamento alla prima edizione del Festival del giornale online Open. Quanto all'eventualità di inviare militari italiani in Ucraina, il ministro ha ribadito che si tratta di “una proposta già archiviata”, aggiungendo che “sarebbe "molto meglio avere un accordo internazionale di protezione con il coinvolgimento degli Usa, sul modello dell'art 5 della Nato, in futuro, in caso di attacco, la sicurezza e l'indipendenza dell'Ucraina". Circa la prospettiva di porre fine al conflitto, Tajani ha concluso dicendo che “la trattativa è difficile”.
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