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Ucraina, meno armi dagli Stati Uniti. Mosca: "Così la guerra finirà prima"
Ieri 02-07-25, 21:45
Gli Stati Uniti forniranno meno armamenti all'Ucraina: una notizia che pesa sulle speranze di Kiev di contrastare i massicci attacchi russi, soprattutto sul fronte della difesa aerea. La sospensione riguarderà anche missili antiaerei e altre munizioni. "Questa decisione è stata presa per dare priorità agli interessi americani, dopo una revisione del Dipartimento della Difesa sul supporto militare globale", ha dichiarato la portavoce della Casa Bianca, Anna Kelly. Secondo il Pentagono, per alcuni armamenti promessi le scorte si sono ridotte a livelli considerati critici, motivo per cui le spedizioni verranno sospese. La notizia sembra aver colto di sorpresa il governo ucraino. "Non abbiamo ricevuto comunicazioni ufficiali sulla sospensione o revisione dei piani di consegna, ci basiamo quindi sui dati effettivi e stiamo verificando ogni dettaglio", ha fatto sapere il ministero della Difesa di Kiev, aggiungendo di aver chiesto un colloquio telefonico con i colleghi statunitensi per ottenere chiarimenti. Il presidente Volodymyr Zelensky ha confermato che "Ucraina e Stati Uniti stanno chiarendo tutti i dettagli relativi alle forniture, inclusa la difesa aerea" e ha ribadito: "In ogni caso dobbiamo garantire la protezione della nostra gente". Il primo passo ufficiale di Kiev è stato convocare l'incaricato d'affari statunitense. Il ministero degli Esteri ucraino ha riferito che la vice ministra Mariana Betsa ha espresso "gratitudine per il sostegno fornito fin dall'inizio dell'invasione russa" e ha sottolineato "l'importanza di mantenere le consegne già stanziate, con particolare attenzione al rafforzamento della difesa aerea". Preoccupazione è stata espressa anche dal consigliere presidenziale Mykhailo Podolyak: "Le consegne continuano ancora oggi. Sarebbe strano e disumano interrompere la fornitura di sistemi antimissile, in particolare dei Patriot, che proteggono in modo evidente la popolazione civile su larga scala". Il sindaco di Kiev, Vitali Klitschko, ha definito la decisione "una pessima notizia" perché "molto dipende dagli Stati Uniti", auspicando di poter contare ancora sul sostegno europeo, soprattutto da parte della Germania, per rafforzare la difesa aerea. Nel frattempo, l'Ucraina sta lavorando a piani per produrre armi insieme ad alleati internazionali. Il ministro della Difesa, Rustem Umerov, ha annunciato che un progetto di legge sulla produzione congiunta sarà sottoposto al parlamento entro la fine del mese. Sul fronte opposto, Mosca ha accolto con favore la riduzione delle forniture. "Meno armi vengono inviate all'Ucraina, più vicina è la fine dell'operazione militare speciale", ha commentato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. Intanto, secondo l'intelligence ucraina, la Corea del Nord sarebbe pronta a triplicare il numero di truppe a sostegno della Russia, inviando altri 25.000-30.000 soldati nei prossimi mesi, in aggiunta agli 11.000 già mandati a novembre per respingere l'incursione ucraina nella regione russa di Kursk. La valutazione, riferita dalla CNN, prevede che i rinforzi possano arrivare in Russia entro i prossimi mesi.
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